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Boban: "Milan? Si sta consumando un dramma. Brocchi non doveva accettare"

Zvonimir Boban
Zvonimir Boban
02 maggio 2016 | 12.31
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"Milan? Io non vedo nulla di positivo. La partita è grande foto di quello che ci sta offrendo il Milan, se è positivo essere sotto 2-0, poi 3-2 e poi salvarsi con due rigori strani....Vediamo un dramma che si sta consumando e frantumando. Il Milan è arrivato lì dove non era da 30 anni". Sono le parole dure dell'ex milanista, Zvonimir Boban, sulla situazione del Milan dopo il 3-3 con il Frosinone, a Radio 'Anch'Io Sport su Radio 1. Proprio sui rigori assegnati al Milan per due falli di mano, l'ex trequartista spiega: "falli di mano? Lo spirito di gioco deve esserci sempre. In area di rigore non si può avere le mani sempre dietro, hai bisogno delle mani per avere l'equilibrio, oggi i difensori non sanno come fare".

"Missione impossibile di Brocchi? E' una missione terribile, data dal momento delicato. E' arrivato al posto di un allenatore che stava facendo discretamente bene, che aveva creato una squadra che si muoveva insieme, stava insieme e Brocchi è arrivato dove non doveva accettare di arrivare. Io lo capisco comunque, ha poche colpe, se non quella di non capire che era una situazione troppo grande per lui", aggiunge l'ex numero 10 rossonero, secondo il quale l'era Berlusconi è tramontata da tempo.

"E' davanti a tutti già da anni che non è più l'era del Berlusconi vero. E' stato fantastico in tutti i sensi, ha insegnato come si fa e si organizza una società, con gerarchie, dentro una famiglia molto legata e rispettosa. Ora è l'opposto, confusione totale, ruoli strani, doppi, indefiniti. Tante cose non da Berlusconi. Già da anni avrebbe dovuto capirlo e si sta vedendo un Milan non da Berlusconi, non da Milan, già da 10 anni. Lui avrebbe dovuto proteggere la sua storia al Milan, ma non riesce".

Per il prossimo anno Boban in panchina per il Milan fa un nome da tanti inseguito quello di Diego Simeone. "Il prossimo allenatore del Milan? Non ne ho idea, è molto difficile. Forse Simeone, ma Mihajlovic è un piccolo Simeone, di carattere. Simeone è già affermato, forte, che non è da paragonare a Sinisa a cui gli auguro di essere lì un giorno, ma il modo di essere è quello, attenzione ad ogni dettaglio, una certa aggressività", il paragone di 'Zorro'.

Positivo il parere di Boban su Adriano Galliani. "E' straordinario. E' stato tra i più grandi in assoluto, ma negli ultimi anni non ha più forse avuto l'appoggio e la personalità di Berlusconi e si è visto un altro Galliani. Come dirigente in generale è un grandissimo dirigente, un grande manager, ma quando è andato via Braida gli è mancata una spalla tecnica". Poi l'ex giocatore croato fa un nome per il Milan. "Faccio un nome solo Paolo Maldini, per intelligenza, pulizia morale, integralismo, che poche volte ho visto nella mia vita, capacità tecniche, per quello che è stato per il Milan e il calcio mondiale. Non vederlo nel Milan non lo capisco. Per lui il Milan è il suo grande amore, la sua vita e mi dispiace da morire, ma dovrebbe dispiacere al Milan molto di più che a me e questo non avviene. Il Milan ha dato la mano e il lavoro a tanti ex calciatori. Non hanno capito che lì ci voleva uno così".

Boban dovrebbe entrare nella Fifa come consigliere del presidente Gianni Infantino. "E' vero, mi hanno contattato, è ancora tutto da fare, spero vada a buon fine". Infine sui capitali stranieri nel Milan, conclude: "E' un futuro ed una realtà che sta succedendo in tutto il mondo, c'è un certo romanticismo, dispiace quello che sta succedendo, ma è la realtà e succederà sempre di più".

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