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Replay Juve-Napoli: come funziona la regia delle partite di Coppa Italia e Serie A

02 marzo 2017 | 13.16
LETTURA: 3 minuti

(Afp)
(Afp)

a cura della redazione web

Non si placano le polemiche su Juventus-Napoli, la semifinale d’andata di Coppa Italia che martedì ha visto i bianconeri imporsi sui partenopei per 3-1 con due rigori contestatissimi da parte della società e dei tifosi azzurri.

Dopo il tweet al veleno dell’account ufficiale della SSC Napoli che invitava i suoi supporter a guardare le partite RAI senza telecronaca, sui social i fan della squadra allenata da Maurizio Sarri hanno preso di mira Gianni Cerqueti e Roberto Rambaudi - rispettivamente telecronista e commentatore tecnico del match - per il loro operato, bollato dall’entourage azzurro come fazioso e poco equilibrato.

Oggetto delle proteste dei tifosi del Napoli è stata anche la regia televisiva, la quale - a detta dei campani - avrebbe dato scarso risalto ad alcuni episodi chiave della gara (come il contatto sul difensore partenopeo Raul Albiol in area della Juve, considerato regolare dall’arbitro, e comunque mostrato dalla regia non appena il gioco si è interrotto per il successivo rigore assegnato a Cuadrado).

A questo può risultare utile fare chiarezza sul funzionamento della regia televisiva di eventi sportivi come le partite di Coppa Italia o Serie A. Premesso che la regia tv di questi eventi è a cura della stessa Lega Serie A e non di Infront (società svizzera che si occupa della produzione e della distribuzione delle immagini della Serie A), nel documento approvato in Commissione Diritti Audiovisivi Lega Serie A il 10 Settembre 2015 è possibile leggere le linee guida editoriali per i registi e il personale di produzione delle partite.

“Garantire la visione del gioco live” perché “la palla in gioco è sempre la priorità”: sono questi alcuni dei principi cardine su cui il regista deve plasmare il proprio lavoro.

Nel caso dei replay, il loro uso “dovrà essere coerente con l’attività presente sul terreno di gioco”. Il regista è tenuto dunque a “preferire sempre la qualità alla quantità dei Replay proposti”, mentre “nei tempi di sospensione del gioco, intervallo e fine partita devono essere inseriti i replay più ‘emozionali’”.

Quella di dare meno spazio ai momenti particolarmente controversi della partita corrisponde dunque a una precisa scelta editoriale: “Inserire immagini positive del gioco e del pubblico, non solo dei falli”, recita infatti il vademecum, che invita inoltre a “evitare di mandare immagini o replay di azioni particolarmente violente. Nel dubbio utilizzare immagini che permettano di valutare la situazione nel suo contesto come un piano largo”.

Per lo svolgimento delle attività relative alle linee editoriali, sia il regista che l’assistente alla regia si relazionano con il responsabile della Lega Serie A.

Nel dettaglio, il regista “interagisce con il Produttore Lega affinché la parte tecnica e tutte le figure professionali siano adatte e rispondano correttamente alle funzioni richieste e che la produzione multilaterale sia conforme alle indicazioni del piano camere previsto dallo standard produttivo dell’evento”.

L’assistente alla regia invece “collabora col Regista per la gestione dei Replay e del MRO” e “si relaziona con i tecnici Replay secondo le indicazioni concordate col Regista”.

Per quanto riguarda la produzione di queste partite va infine ricordato che sono 6 i club italiani che hanno la facoltà di autoprodursi le immagini dei match casalinghi disponendo di service propri, guidati sempre da una regia della Lega. Le società in questione sono: Juventus, Napoli, Roma, Sassuolo, Torino e Inter.

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