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Piqué: "Non lascio la Nazionale"

04 ottobre 2017 | 13.59
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(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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"Un indipendentista può giocare nella Nazionale spagnola: non esiste una selezione catalana, un indipendentista non ha nulla contro la Spagna. Il catalano che vuole la secessione non è contro la Spagna, vuole semplicemente l'indipendenza del proprio paese". Sono le parole del difensore del Barcellona e delle 'furie rosse' Gerard Piqué, che in conferenza stampa è tornato a difendere la sua scelta di proseguire a giocare con la Spagna nonostante la sua posizione in favore dell'indipendentismo catalano.

"Non abbiamo niente contro la Spagna, perché un indipendentista non può giocare con la Nazionale spagnola? Alla fine credo che tutti dobbiamo lasciare da parte il fanatismo, vogliamo tutti vincere con la Spagna - prosegue il giocatore in conferenza stampa da Madrid - Penso che la cosa migliore sia continuare, andarmene adesso significherebbe dare ragione a questa gente, e non credo sia la maggioranza, che pensa a fischiare e insultare. Andarmene darebbe l'impressione che sia pronto a cedere e non voglio dargli questa soddisfazione".

"C'è gente che vuole che io resti -prosegue-. Basta dire che ho cattive relazioni, Sergio Ramos è fenomenale. Basta parlare di queste cose, come persone siamo molto vicini. Da 15 anni la Nazionale è la mia famiglia, essere stato selezionato per la Nazionale è il massimo per me ma mi fa male pensare che tutto questo venga messo in dubbio. Sono orgoglioso di essere qui".

"Il primo giorno con l'allenamento a porte aperte è stato difficile perché ovviamente non è piacevole che il pubblico che sostiene la Nazionale spagnola ti fischi -continua nel suo ragionamento Piqué- Sono qui per aiutare i miei compagni in campo, siamo vicini a un obiettivo (la qualificazione ai mondiali ndr) che seguiamo da un anno e non è stato semplice, se batteremo l'Albania saremo qualificati, ci dobbiamo concentrare su questo".

"Tutti hanno la propria opinione, è difficile che tutti la pensino allo stesso modo. Nel Paese c'è chi la pensa diversamente da me. Rispetto tutti quelli che pensano che non abbiamo il diritto di votare, come ha detto Nadal, e credo che attraverso il rispetto e il dialogo alla fine si arriva a un rapporto migliore. Coi miei compagni continuo a parlare e alla fine siamo arrivati alla conclusione che molte cose si possono risolvere".

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