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Vaccino Astrazeneca, stop in Sudafrica: cosa c'è da sapere

08 febbraio 2021 | 12.56
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La decisione per gli effetti ridotti sulla variante di coronavirus che circola nel Paese

(Afp)
(Afp)

Le autorità sudafricane hanno deciso di sospendere la somministrazione del vaccino anti-Covid di Astrazeneca-Oxford per gli effetti ridotti sulla variante di coronavirus che circola nel Paese africano.
Secondo i dati resi noti dal ministero della Sanità di Pretoria, il vaccino Astrazeneca avrebbe un'efficacia di appena il 22% contro infezioni di natura lieve o moderata. 

RICCIARDI - La decisione che "preoccupa senza dubbio, nell'attuale contesto della pandemia". A dirlo all'Adnkronos Salute Walter Ricciardi, consulente del ministro Roberto Speranza e docente di Igiene all'università Cattolica, che però spiega: "C'è un aspetto positivo perché, come hanno spiegato da Oxford, la tecnologia consente di correggere il tiro". In ogni caso, "si tratta di un'ulteriore prova del fatto che noi dobbiamo fare quanto prima per vaccinare ed evitare l'arrivo di queste varianti. Insomma: la notizia cattiva è che certamente queste mutazioni virali sono da monitorare e ci preoccupano. La notizia buona è che comunque le tecnologie di produzione dei vaccini di oggi ci consentano di attuare i necessari aggiustamenti per renderli efficaci anche sulle varianti", conclude Ricciardi.

BASSETTI - Secondo Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova e componente dell'Unità di crisi Covid-19 della Liguria, "il vaccino AstraZeneca non è certo di serie B. E' sbagliatissimo quello che sta succedendo nel nostro Paese c'è campagna denigratoria ingiustificata. Un conto è il Sudafrica dove evidentemente la variante predominate è quella sudafricana e su questa il vaccino sembra non funzionare. Un conto è quello che succede da noi e nel resto d'Europa, dove abbiamo la variante inglese, ma quella brasiliana e sudafricana sono quasi nulle". "Il problema non è il vaccino di seria A o B, ma se il vaccino è in grado di ridurre in maniera importante i decessi e le ospedalizzazioni? Quello di AstraZeneca - puntualizza Bassetti - è in grado di farlo nel 100% dei casi. Quindi ci deve importare che il vaccino non faccia venire i sintomi Sars-CoV-2 (febbre o astenia), e in questi casi il vaccino di AstraZeneca è efficace nel 64% dei vaccinati, o mi deve interessare che chi è vaccinato non muoia e non vada in rianimazione? In questo il vaccino è efficace nel 100% degli immunizzati".
"Ci sono dei vaccini migliori? Sì - osserva l'infettivologo - Per esempio potremmo aprire allo Sputnik e poi arriverà quello di J&J ma qui la cosa che conta è il tempo. Non possiamo aspettare 6-9 mesi per immunizzare gli italiani e abbiamo bisogno ora di vaccinare tutti. Il vaccino AstraZeneca che si può fare fino a 65 anni, perché la limitazione dei 55 anni è arbitraria, credo che possa diventare lo strumento per mettere in sicurezza la parte produttiva del Paese. Per farle le immunizzazioni facciamoci aiutare anche dai medici di famiglia, facciamolo nelle farmacie e nei grandi spazi e ma facciamo presto. Poi quando arriveranno altri vaccini valuteremo, ma partiamo e vacciniamo. Basta discutere. Non c'è più tempo da perdere, i dati di Israele anche gli Usa stanno andando forte".

IPPOLITO - "In Sudafrica sarà sviluppato un nuovo protocollo per lo studio dei diversi vaccini contro il coronavirus, in modo da determinare se sono in grado di ridurre i ricoveri per Covid nonostante la nuova variante diffusa in quel Paese". Quello di Astrazeneca, "è il primo approvato in Sudafrica ed anche il primo che sembra avere una ridotta efficacia contro quella variante", ha spiegato all'Adnkronos Salute Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto Spallanzani di Roma. "Il Sudafrica ha preso questa decisione sulla base di uno studio che suggerisce che il vaccino, come ha detto il ministro della Sanità sudafricano, 'fornisce una protezione minima' contro la malattia lieve causata dalla variante del coronavirus che circola in Sudafrica", precisa Ippolito. L'avvio del nuovo protocollo nel Paese, "sarà utile a tutti noi per avere informazioni sull'efficacia dei diversi vaccini a nostra disposizione". La notizia della scarsa efficacia per il composto Astrazeneca-Oxford ovviamente non è positiva, ma "abbiamo il vantaggio che le nuove tecnologie rendono possibile adattare in tempi relativamente brevi il vaccino rispetto alle nuove esigenze di immunizzazione", conclude.

CHIRIANNI - "La conferma dell'inefficacia del vaccino AstraZeneca contro la variante sudafricana del coronavirus non scoraggiaci. Se al momento non abbiamo alternative per vaccinare e non possiamo scegliere allora meglio AstraZeneca che rimanere fermi con le immunizzazioni", sottolinea all'Adnkronos Salute Antonio Chirianni, ex presidente della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) e primario emerito di Malattie infettive dell'Azienda ospedaliera dei Colli-Presidio Cotugno di Napoli. "Ha una efficace superiore a molti vaccini influenzali che facciamo senza problemi - aggiunge l'infettivolo - quindi non deve essere snobbato o temuto perché ha una efficacia inferiore a Pfizer e Moderna".

PREGLIASCO- "E' presto per allarmarci" dopo i dati preliminari secondo cui il vaccino anti-Covid prodotto da AstraZeneca sarebbe scarsamente efficace contro la variante sudafricana di Sars-CoV-2, almeno nelle formi lievi e moderate di infezione. "Non perdiamoci d'animo", è l'invito di Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università degli Studi di Milano. "Si tratta ancora di approfondire questi risultati, relativi comunque ai casi più banali" di Covid, sottolinea l'esperto all'Adnkronos Salute. "L'elemento che ci interessa di più è capire invece se permane un'efficacia residua del vaccino rispetto alle forme più gravi. Attendiamo informazioni in merito e valutiamo il da farsi", aggiunge il direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano, convinto che per ora "i dati emersi non compromettono il nostro piano vaccinale. Diversa la situazione del Sudafrica".

REGNO UNITO - Intanto dalle pagine del Telegraph da Nadhim Zahawi, sottosegretario responsabile per la campagna di vaccinazione nel Regno Unito, ha invitato tutti i cittadini ad avere "fiducia nel vaccino Oxford-Astrazeneca, nonostante le evidenze scientifiche che indicherebbero una sua minore efficacia contro la variante sudafricana del coronovirus. I vaccini impiegati in Gran Bretagna, "funzionano bene contro le viarianti del Covid-19 attualmente dominanti nel Regno Unito", scrive Zahawi in un intervento sul quotidiano inglese.

DI LORENZO (IRBM) - Secondo quanto annunciato nei giorni scorsi da Astrazeneca un nuovo vaccino in grado di proteggere anche contro la variante sudafricana potrebbe essere pronto per l'autunno.
Ma intanto Piero Di Lorenzo, presidente dell'Irbm di Pomezia (Roma), la società che insieme all'università di Oxford ha messo a punto il terzo vaccino anti-Covid approvato in Ue e che oggi collabora con AstraZeneca, in un'intervista a 'La Stampa' ha chiarito che contro la minaccia varianti di Sars-CoV-2, servono "circa 3 settimane" per aggiornare il vaccino, "Anche se al momento il problema non esiste - puntualizza - Le varianti vanno monitorate e sottoposte a test specifici, ma non c'è evidenza che richiedano modifiche dei vaccini". Quanto alla variante sudafricana, "una variante deve diventare predominante prima di impensierire - fa notare - Poi servono studi lunghi, di mesi, per stabilire se supera il vaccino. Il resto sono chiacchiere".

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