Gli inquirenti lavorano sul movente che avrebbe spinto Massimo Giuseppe Bossetti a uccidere Yara Gambirasio, ma la prova del Dna "è molto significativa" e a dire del pm di Bergamo Letizia Ruggeri "può bastare da sola" per condannare il 44enne muratore. Il profilo del Dna è stato trovato "in uno zona degli slip" della vittima "recisa di netto con un'arma tagliente in una zona sensibile; l'ipotesi preferenziale è che il soggetto" colpendo Yara "si sia tagliato, per cui è molto significativa". Nessuno si spinge a parlare di sangue, preferendo parlare di tracce biologiche, ma sottolineano come sia difficile replicare a questo indizi visto che, a dire dello stesso indagato, Bossetti e la vittima non si conoscevano.