I genitori del piccolo Cocò, il bambino di Cassano allo Ionio (Cosenza) ucciso e bruciato insieme al nonno e alla sua compagna marocchina, sono stati condannati in appello a dieci e otto anni di reclusione. Dovevano rispondere di reati in materia di droga. La sentenza è stata emessa questo pomeriggio dalla Corte d'appello di Catanzaro. Nel processo Tsunami erano coinvolte anche entrambe le nonne del bambino barbaramente ucciso, condannate a 13 e 8 anni. L'indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e condotta dai Carabinieri fece emergere anche il progetto di attentato nei confronti del pm Vincenzo Luberto. In un'intercettazione si capiva che il piano omicidiario sarebbe stato messo in atto entro pochi giorni. Da qui l'esigenza di emettere un decreto di fermo che oggi ha trovato la sua conferma sostanziale con pene alte anche in appello, sebbene ridotte rispetto al primo grado di giudizio.