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Fine vita

Eutanasia e biotestamento: le differenze

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14 dicembre 2017 | 16.10
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Il biotestamento è legge anche in Italia. Già licenziato dalla Camera, il testo sulle Disposizioni anticipate di trattamento e in materia di consenso informato, è passato infatti senza modifiche al Senato, raccogliendo il voto favorevole di ben 180 senatori. Nata dalle battaglie delle associazioni che gravitano intorno all'universo Radicale, la legge apre ora nuovi spiragli - almeno secondo Marco Cappato, proprio in questi giorni a processo per la morte di dj Fabo - per l'approvazione anche nel nostro Paese dell'eutanasia e, di conseguenza, del cosiddetto 'suicidio assistito'. Ma cosa sono esattamente testamento biologico, eutanasia e suicidio assistito?

Biotestamento: Il biotestamento, o testamento biologico, è una dichiarazione anticipata - effettuata cioè in un momento in cui si è ancora capaci di intendere e volere - su quali trattamenti sanitari si intenderanno accettare o rifiutare nel momento in cui subentrerà un'incapacità mentale.

Eutanasia: nel termine 'eutanasia' sono compresi gli interventi medici, attivi o passivi, volti ad interrompere la sofferenza di una persona malata terminale, previo suo inequivocabile consenso. Nella sua forma attiva, quindi, l'eutanasia consiste in una somministrazione letale che pone fine alla vita di un paziente consenziente che non ha alcuna possibilità di guarire o che non può più condurre una vita a suo insindacabile giudizio dignitosa. Nella sua forma passiva, invece, l'eutanasia consiste nel sospendere tutte quelle cure e trattamenti che mantengono in vita il paziente.

"Attualmente - spiega l'Associazione Luca Coscioni - in Italia l'eutanasia costituisce reato e rientra nelle ipotesi previste e punite dall'articolo 579 (Omicidio del consenziente) o dall’articolo 580 (Istigazione o aiuto al suicidio) del Codice Penale. Al contrario, la sospensione delle cure – intesa come eutanasia passiva – costituisce un diritto inviolabile in base all'articolo 32 della Costituzione in base al quale: 'Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana'".

Suicidio assistito: Si tratta di una forma di eutanasia dove, a seguito di un iter strettamente regolamentato e sotto controllo medico, la persona che ne fa richiesta si somministra il farmaco per porre fine alla propria vita in autonomia e senza intervento di terzi. E' solo ed esclusivamente il paziente, infatti, a poterlo fare. L'assistenza riguarda invece le varie fasi del ricovero.

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