L’avrebbe aggredita, tentando prima di strangolarla e poi accoltellandola
Svolta sull’omicidio a Reggio Emilia di una donna peruviana di 34 anni. I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Reggio Emilia, insieme ai colleghi della compagnia e alla costante presenza del sostituto procuratore Maria Rita Pantani che ha sin da subito coordinato le indagini, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un 24enne originario di Parma. A poche ore dal rinvenimento del cadavere della donna, all’interno del parco dell’ex polveriera, gli investigatori hanno da subito puntato le attenzioni nei confronti del ragazzo che già si era reso responsabile di condotte persecutorie nei confronti della vittima.
Il 5 settembre scorso era stato arrestato per atti persecutori e il giorno dopo, scarcerato nonostante la convalida dell’arresto, era stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento. Il 10 settembre era stato nuovamente arrestato per violazione alla misura del divieto di avvicinamento, violazione di domicilio e ulteriori atti vessatori, ottenendo il 23 settembre gli arresti domiciliari fino al 4 novembre, giorno in cui è decaduta la misura cautelare per la sentenza di patteggiamento emessa dal tribunale di Reggio Emilia il giorno prima a 2 anni di reclusione con pena sospesa.
Rintracciato mentre proponeva contratti di utenze domestiche porta a porta, in via Giacinto Pezzana all'altezza di piazza degli Strinati di Reggio Emilia, è stato fermato senza opporre resistenza. Una volta in caserma, sottoposto a interrogatorio, ha reso dichiarazioni in merito alle sue responsabilità. Dalla ricostruzione degli eventi, il 24enne, la sera precedente, era arrivato in città da Parma e dopo aver rintracciato la donna in un locale del centro, insieme si era con lei diretto a piedi verso l’abitazione di quest’ultima. Durante il tragitto, in un parco pubblico poco distante, l’avrebbe aggredita, tentando prima di strangolarla e poi accoltellandola. Il 24enne sarà ora portato in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. L’arma del delitto, un coltello da cucina, è stata sequestrata.