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Incendi, Cc forestali: "Mai così pochi ma con siccità e alte temperature rischio si può impennare"

"900 ettari di bosco in fumo e 675 roghi, un decimo del normale - Con piogge recenti vegetazione più folta, rischio propagazione rapida fiamme''

Incendi, Cc forestali:
14 luglio 2023 | 15.00
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Cala il numero degli incendi boschivi rispetto allo scorso anno, grazie alle recenti piogge, ma con la vegetazione più folta il rischio è che i roghi si propaghino molto più velocemente. ''Al 30 giugno, nelle Regioni a statuto ordinario, dove noi siamo presenti - dice all'Adnkronos il generale Marco Di Fonzo, comandante del Nucleo informativo antincendio boschivo del Comando Unità forestali, ambientali a agroalimentari dei carabinieri - abbiamo registrato e censito 675 incendi boschivi (si escludono gli incendi di vegetazione ndr) per una superficie stimata complessiva di circa 900 ettari. Solitamente in questo periodo siamo intorno ai duemila eventi a superficie intorno ai 10-12mila ettari''.

''Il motivo è che abbiamo avuto più precipitazioni che hanno fatto sì che si interrompesse il ciclo di siccità che solitamente si aveva in questo periodo - spiega - C'è però da fare una considerazione di carattere generale: se da un lato le piogge hanno contenuto l'insorgenza del fenomeno, perché hanno mantenuto umido il sovrasuolo boschivo, dall'altro hanno fatto crescere la biomassa presente al suolo in maniera molto più significativa rispetto agli anni passati. Quindi quando prende fuoco le fiamme passano immediatamente in chioma e in presenza di brezze l'incendio può viaggiare anche a 20-30 km orari''..

''Se dovessimo avere un periodo di siccità prolungato insieme alle alte temperature potremmo avere situazioni ad alto rischio'', avverte il generale che invita ''la popolazione alla massima prudenza e ad avere comportamenti idonei a non favorire l'insorgenza delle fiamme e ad avvisarci quando si vedano comportamenti pericolosi chiamando il 112''. ''Quando brucia un bosco è come se bruciasse il salotto di casa - sottolinea - Dobbiamo preservare i nostri ecosistemi forestali dall'insorgenza delle fiamme perché in queste condizioni gli incendi potrebbero propagarsi in maniera virulenta''.

Quanto alle cause il generale Marco Di Fonzo sottolinea che ''variano da Regione a Regione, da provincia a provincia, fino ad avere una connotazione di carattere comunale: ci sono aree maggiormente interessate da incendi boschivi che nascono per dolo e altre per colpa, imperizia, imprudenza, negligenza e scarso senso civico''. Il comandante del Nucleo informativo antincendio boschivo del Cufa dei carabinieri spiega che i casi possono essere ''lavori stradali, ripulitura degli incolti, bruciature delle biomasse dopo aver fatto le potature, risentimenti contro la pubblica amministrazione o persone che sono affette da patologie come i piromani, anche se in Italia questo è un fenomeno marginale''.

''Poi ci sono gli incidenti causati da persone che vanno a fare i picnic all'aperto e non usano le aree attrezzate, non si curano di spegnere la brace dopo che l'hanno utilizzata o la lasciano fumante - aggiunge - una brezza notturna potrebbe rinfocolare quel braciere e da lì far partire un incendio''. Quindi, spiega, ''la situazione è molto articolata, bisogna conoscere il territorio anche dal punto di vista socio-economico per poter contrastare il fenomeno in maniera efficace, quindi conoscere gli usi e le consuetudini e far partecipare la popolazione sui comportamenti più idonei''.

''E questo - continua - è un lavoro che noi facciamo con grande cura sul territorio cercando di avvicinare le persone che vivono nelle aree rurali e montane, parlare con loro e condividere questo comune senso di protezione. E poi esercitiamo anche delle attività di pattugliamento rafforzato nelle aree che, a riscontro della nostre analisi criminali del fenomeno, sono maggiormente interessate dall'insorgenza delle fiamme. Lì facciamo dei servizi di pattugliamento rafforzato''.

''Sono convinto che oltre alla prevenzione che facciamo e all'attività di polizia amministrativa con le sanzioni che sono previste - dice - sia solo attraverso un comportamento condiviso di protezione dell'ambiente e del territorio da parte di tutti noi che questo fenomeno si può contenere''. Per noi - conclude - è importante che il bosco non bruci al di là dell'individuazione degli autori''.

(di Giorgia Sodaro)

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