
Secondo i media locali nel 2024 un possibile piano dell'Isis turco
Nessuna prova su un possibile progetto di attentato a Papa Francesco. È quanto comunica la Questura di Trieste in relazione a quanto pubblicato oggi dalla stampa locale. L'inchiesta de 'Il Piccolo' cita "carteggi di indagine riferiti agli accertamenti di intelligence" su una pistola scoperta in un trolley alla stazione il giorno prima della visita del Pontefice nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia, avvenuta domenica 7 luglio 2024 in occasione della chiusura della 50esima settimana sociale dei cattolici. Ma, secondo la Questura, "nessuna evidenza è emersa in ordine a progettualità ostili od omicidiarie nei confronti del Santo Padre".
L'Interpol ha arrestato un turco di 46 anni, Hasan Uzun, ora detenuto in carcere, che avrebbe portato la pistola. “Si tratta di un’automatica CZ modello 7B calibro 9 Luger matricola 5793N con caricatore. C'erano le munizioni: 14 cartucce”, scrive 'Il Piccolo' spiegando che “secondo le indagini l'attentato sarebbe stato progettato da un'organizzazione turca legata all'Isis K. Uzun, estradato dall'Olanda, ha trascorso alcuni giorni in carcere a Milano e adesso è in una cella d'isolamento nel carcere di Trieste".
In Una not "Un cittadino turco è stato arrestato in Olanda lo scorso 3 aprile ed estradato in Italia il successivo 27 giugno in esecuzione di un mandato di arresto europeo, emesso dal gip di Trieste, in quanto ritenuto responsabile dei reati di possesso e detenzione arma - si legge in una nota della Questura di Trieste -. La misura è scattata dopo gli approfondimenti investigativi svolti dalla Digos di Trieste e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e coordinati dalla Procura, in seguito al ritrovamento di una pistola all’interno di una valigia abbandonata nel bar presso la Stazione Centrale il 6 luglio 2024" poche ore prima della visita di Bergoglio a Trieste in occasione della 50° edizione della 'Settimana Sociale dei Cattolici in Italia.
"Tuttavia - sottolinea la Questura - all’esito delle investigazioni, condotte in collaborazione con gli omologhi uffici di polizia straniera e anche per il tramite di rogatorie internazionali, nessuna evidenza è emersa in ordine a progettualità ostili od omicidiarie nei confronti del Santo Padre. Per contro, il responsabile sembrerebbe essere inserito in circuiti criminali non correlati al terrorismo di qualsivoglia matrice"