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Lecce, falegname ucciso a giugno: arrestati due donne e un uomo

Arresti per l'omicidio di Donato Montinaro, 75 anni, ucciso dopo essere stato legato, imbavagliato e picchiato. L'ipotesi del gip

Lecce, falegname ucciso a giugno: arrestati due donne e un uomo
14 ottobre 2022 | 07.15
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Un uomo e due donne sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Lecce per l'omicidio di Donato Montinaro, il falegname di 75 anni di Castri di Lecce, ucciso l'11 giugno scorso dopo essere stato legato, imbavagliato e picchiato. Le accuse nei loro confronti sono di omicidio aggravato e rapina aggravata in concorso.

I militari hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip del Tribunale di Lecce, su richiesta della locale procura nei confronti delle due donne e di un uomo e la notifica di un’informazione di garanzia a carico di una quarta persona.

LE IPOTESI DEL GIP - Gli arrestati avrebbero pianificato una rapina ai danni di Montinaro poiché una delle tre persone arrestate questa mattina, una donna, unica che aveva una relazione diretta con la vittima, sarebbe stata a conoscenza delle disponibilità di denaro contante posseduto dall’anziano. E, quindi, con la complicità di altre due persone, un’altra donna e un uomo, sarebbe entrata nell'abitazione e tutti e tre lo avrebbero imbavagliato, incappucciato e strangolato con indumenti, lenzuola e nastro adesivo. E' questa l'ipotesi formulata dal gip del tribunale del capoluogo salentino.

Il cadavere venne trovato legato, imbavagliato e con segni di percosse. Le indagini sono state pazienti e articolate poiché all’inizio non è stato semplice individuare la ‘pista’ giusta. L'uomo sarebbe morto per “asfissia da soffocamento".

Gli indagati dopo essere entrati, avrebbero picchiato, incappucciato e immobilizzato Montinaro, legandolo mani e piedi, infine si sarebbero allontanati dall’abitazione portando con sé anche un utensile agricolo e una somma di denaro in contanti, non quantificata, che avrebbero prelevato dall’abitazione dell’anziano.

A una quarta persona, un uomo, è stata notificata una informazione di garanzia. Significativi spunti sarebbero stati forniti anche dalle immagini acquisite dagli impianti di videosorveglianza presenti su tutto il territorio provinciale; un’area senz’altro molto vasta, ma nella quale, mettendo a sistema orari, passaggi e celle telefoniche agganciate dai telefoni degli indagati, sarebbe stato possibile fare ordine sui tasselli raccolti e ricomporre il puzzle per la risoluzione del caso che si configura come una rapina finita tragicamente. Ancora, nel corso dell’attività investigativa sarebbe emerso che le due donne, erano solite ricercare anziani benestanti ai quali richiedere somme di danaro in cambio di intrattenimenti telefonici ed altro, dimostrando così la loro buona attitudine ad agire psicologicamente sugli ignari clienti. Montinaro, vedovo, viveva in casa con una figlia disabile.

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