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Fi: Miccichè, 'nessuna scissione, partito chiedeva candidatura Milazzo'

Gianfranco Miccichè
Gianfranco Miccichè
18 aprile 2019 | 16.38
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"Ma quale scissione, ma quale smottamento. Non sapevo di essere così potente da potere addirittura creare una scissione... La candidatura di Giuseppe Milazzo era inevitabile. La chiedevano tutti i deputati. Punto. Non potevo chiedere ai miei deputati di votare per un candidato che fino allo scorso anno si era candidato alle Regionali con il centrosinistra contro di noi. I malumori ci sono forse per altro...". Il Presidente dell'Assemblea regionale siciliana e commissario di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè spegne i focolai scoppiati ieri dopo l'ufficializzazione dei nomi in lista alle Europee. Dentro Giuseppe Milazzo, 'pupillo' di Miccichè e fuori Giovanni La Via, eurodeputato uscente, vicino a Tajani, che alle scorse elezioni si era candidato con Ncd.

"Mi è sembrata una polemica costruita - spiega Miccichè in una intervista all'Adnkronos - tra il candidato voluto da tutti e chi si era candidato contro Forza Italia alle regionali". "Il partito chiede Milazzo, tutti tranne due (Gaetano Armao e la compagna Giusi Bartolozzi ndr), un pezzo di partito che vuole colui (La Via ndr) che è stato candidato contro di noi, cioè l'antipartito". E sul Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani che aveva rassicurato Giovanni La Via che sarebbe stato candidato dice: "Pogliese ha un rapporto molto forte con Tajani..."'.

E ribadisce: "Questa non è la vittoria di Miccichè, è un errore solo pensarlo. Ma non si poteva togliere Milazzo, tredici deputati all'Ars non potevano votare per un altro". Poi aggiunge: "Non c'è nessuno smottamento, nessuna scissione, lo ribadisco". E sull'addio a Forza Italia del sindaco di Catania Salvo Pogliese e dell'ormai ex vice commissario azzurro in Sicilia, Basilio Catanoso, dice: "Mi spiace che abbiano lasciato Forza Italia". Poi spiega: "Ho provato a non fare andare via Pogliese e Catanoso, mi spiace che abbiano deciso di andare via". Ieri sera, dopo il deposito delle liste, Pogliese e Catanoso, hanno duramente attaccato Miccichè: "La grave confusione delle ultime ore ne è solo l’ennesima dimostrazione - ha detto ieri Catanoso- assistiamo al declino di una grande forza politica passata dal rappresentare le istanze della maggioranza degli italiani a essere ‘nave senza nocchiero in gran tempesta’, senza un progetto, senza una linea politica, non più capace di fare sintesi fra anime diverse e così presentarsi al popolo in maniera autentica e credibile, in modo da poterlo rappresentare".

A sorpresa è entrata in lista Giammanco al posto di Papatheu

Dell’elenco depositato ieri in corte d’appello a Palermo fanno parte Silvio Berlusconi, la senatrice palermitana Gabriella Giammanco, inserito all'ultimo minuto a sorpresa invece di Urania Papatheu, il sardo Salvatore Cicu, l’ex ministro Saverio Romano, il capogruppo all’Ars Giuseppe Milazzo, la sarda Gabriella Greco, l’assessora messinese Dafne Musolino e Giorgia Iacolino, figlia di Salvatore Iacolino, ex eurodeputato di Forza Italia. Fuori anche l’uscente La Via, sostenuto dal presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani e proprio da Pogliese.

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