Un 'web documentario' che grazie alla nuova tecnologia che consente una full immersion dello spettatore permetterà di vivere in prima persona il viaggio dei migranti vestendone metaforicamente i panni. E' quanto si propongono di reallizare le due associazioni internazionali no profit ShootChange e VIS che racconteranno dal prossimo mese il terribile viaggio dei migranti e le storie drammatiche di chi è riuscito ad arrivare in Italia, nell’ambito del progetto ‘Stop tratta’ nato a seguito delle parole di Papa Francesco durante la giornata mondiale del migrante e del rifugiato.
Il cuore del racconto saranno le vicende descritte in prima persona dai vari protagonisti. Il documentario sarà disponibile online su www.stoptratta.org e sarà realizzato grazie all’utilizzo della tecnologia VR360, che sta per ‘Realtà Virtuale a 360 gradi’, tramite la quale si può interagire anche da smartphone e device mobili con l’ambiente virtuale del racconto, potendo ruotare la visuale di 360° sia orizzontalmente che verticalmente e muovendosi avanti e indietro.
“Da queste premesse è nata l’idea di realizzare un webdoc in tecnologia immersiva a 360 gradi, per portare lo spettatore realmente all’interno delle storie narrate, storie che si snoderanno a partire dai paesi africani di origine fino ai centri di accoglienza in Sicilia” spiega Andrea Ranalli, direttore del progetto in VR360 di Shoot4Change, che coinvolge anche i fotografi Roberta Cappelli e Dario Fatello. “Anche questa volta l'intento è dimostrare che la parola rifugiato è un aggettivo e non un sostantivo” conclude Antonio Amendola, fondatore del network di fotografi volontari Shoot4Change, diventato dal 2009 un’organizzazione no profit internazionale.
La tecnologia VR360 è la stessa con cui viene raccontata la vita quotidiana al Centro Don Bosco "La Playa" di Catania che accoglie minori stranieri non accompagnati.
