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Scritta BR su stele via Fani

Scritta BR su stele via Fani
22 marzo 2018 | 10.08
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Il monumento dedicato alle vittime di via Fani a Roma è stato nuovamente imbrattato nella notte. Sul monumento sono state scritte con della vernice rossa le iniziali B.R., Brigate Rosse. E' stata una pattuglia della stazione dei carabinieri di Monte Mario a scoprire la scritta, mentre pattugliava la zona.

Un mese fa la base di cemento della lapide commemorativa di Aldo Moro e la sua scorta era già stata sfregiata con una svastica disegnata a spray e la scritta 'A morte le guardie'.

La settimana scorsa è stato ricordato il sequestro di Moro e l’uccisione degli uomini della scorta a 40 anni dalla strage di via Fani.

Il pm della Procura di Roma Giorgio Orano è in attesa di ricevere l’informativa da parte dei carabinieri che stanno effettuando rilievi sul posto e hanno ascoltato alcuni testimoni.

"Gli ex Br trattati come eroi nazionali in una grottesca edizione a fumetti, fino a consentire loro di insultare le vittime, sono la diretta responsabilità dello Stato che sembra fare finta di niente da quaranta anni". È quanto dichiara in una nota Maria Fida Moro, primogenita del presidente Dc, in merito all'atto vandalico compiuto questa notte contro il monumento per le vittime di Via Fani, che sottolinea Moro "è diretta responsabilità dello Stato, assente da 40 anni".

"Sia l'assenza di diffusione dei risultati dell'importante lavoro della Commissione d'inchiesta sulla morte di Moro, diffusione che tanto gioverebbe alla consapevolezza della realtà di tutti i cittadini, che la mancata applicazione della legge in favore delle vittime del terrorismo anche per mio padre, da parte delle istituzioni dello Stato, sono atti di ingiustizia che frantumano il tessuto sociale, creando dolore ed ulteriore ingiustizia".

"Se, invece, si sceglie di privilegiare pessimi esempi, non ci si può stupire degli inevitabili risultati dannosi. La legalità non dipende tanto dalle leggi quanto dal sentire ed ascoltare la voce del proprio cuore", conclude la figlia del presidente Dc.

La scritta è "l'ennesimo sfregio" che ha fatto sentire male Giovanni Ricci, figlio del carabiniere Domenico, uno degli uomini della scorta di Aldo Moro, l'autista di fiducia del presidente della Democrazia Cristiana. "E' stata l'ennesima pugnalata al cuore - le sue parole all'Adnkronos - Scusatemi, non voglio aggiungere altre dichiarazioni, questa mattina mi sono sentito male apprendendo la notizia. Sono distrutto".

Walter Biscotti, l'avvocato dei familiari della scorta di Aldo Moro, dice all'Adnkronos che "è singolare la coincidenza con le dichiarazioni recenti della brigatista Barbara Balzerani". "Ma a mio giudizio - aggiunge il legale - c'è di più: non bisogna dimenticare che dagli ultimi processi alle Brigate Rosse, mi riferisco a Petri, D'Antona e Biagi, non tutti i brigatisti sono stati catturati e ho il forte sospetto, ma spero di sbagliarmi, che ci siano ancora in vita degli spezzoni che, in qualche modo, nel silenzio, si stanno organizzando con nuovi adepti. Gli oltraggi di questi giorni", compreso quello di qualche giorno fa a Marco Biagi, "ne sono un indice pericoloso da non sottovalutare".

La scritta oltraggiosa è stata rimossa, comunica in una nota il Campidoglio. "Le istituzioni non si piegano" scrive in un tweet la sindaca di Roma, Virginia Raggi.

"L'oltraggio alla memoria di Aldo Moro e degli uomini della sua scorta è un gesto infame che offende tutta la nostra comunità" scrive il vice segretario reggente del Pd Maurizio Martina.

Giuseppe Fioroni, presidente della commissione parlamentare di inchiesta sul caso Moro, sottolinea: "Il ripetuto oltraggio ai martiri di via Fani nel luogo che ha visto il rapimento di Aldo Moro non è solo gravissimo ma assai inquietante. Non si può derubricare come qualcosa di poco conto, non si può sottovalutare". "Tanti fermenti scuotono il nostro Paese, aggravati da una complessa situazione internazionale. L’Italia, come più del passato, deve rispondere con forza ed efficacia ad ogni tentativo di riaprire una stagione definitivamente archiviata”, dice Fioroni.

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