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'Videomusic. I nostri anni '80', quando in Italia arrivò la musica da vedere night and day

Il libro di Griffiths sarà presentato il 23 giugno alle 19 al Caffè Letterario di Roma

'Videomusic. I nostri anni '80', quando in Italia arrivò la musica da vedere night and day
21 giugno 2022 | 14.52
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Raccontare le trasformazioni sociali e le tendenze giovanili di un decennio in Italia partendo dalla musica e da una piccola emittente televisiva locale destinata a diventare la prima tv tematica in Europa. Questo era l’obiettivo di Clive Malcolm Griffiths, per tutti Clive, nato nel Sussex in una famiglia di musicisti e laureato in lettere e filosofia all'University of Kent a Canterbury, quando in era pre-pandemica ha intrapreso la scrittura di ‘Videomusic. I nostri anni ‘80’, opera anche fotografica di 390 pagine, appena pubblicata da Eclettica Edizioni.

È il 1983 e Tele Elefante trasmette dal Ciocco, una collina della Valle del Serchio in provincia di Lucca, quando il suo editore Marialina Marcucci decide di affidarsi a quattro VJ in erba per creare un canale di sola musica. Due di loro sono già in casa: Clive Griffiths e Rick Hutton sono da tempo al servizio dell’emittente per produrre videocorsi e programmi di inglese a distanza. A questi si aggiungono presto Johnny Parker e Tiziana Cappetti, e in seguito altri che costruiranno la loro lunga carriera proprio partendo da Videomusic.

Il primo video è ‘All night long’ di Lionel Richie e inaugura una nuova stagione musicale, televisiva e generazionale nel nostro Paese, in particolare con l’invasione del britpop elettronico, anche se durante tutto il decennio Videomusic cercherà in tutti i modi di accontentare i fan degli altri generi musicali con programmi, rubriche dedicate e una fitta corrispondenza con i giovani telespettatori: famoso il personaggio di Kleever (sempre Clive) protagonista di Heavy, programma dedicato all’Heavy Metal.

I Vj di Videomusic sono accomunati da un modo diverso di apparire in video, spiritoso e a volte anche folle (basti ricordare Telemontepecora). Clive e Rick, in particolare, sconfinano spesso nel demenziale, creando un filo diretto con i più giovani.

Il libro di Griffiths parte dalla contestualizzazione storica e non perde mai di vista i fatti principali a livello mondale e nazionale, anche con una cronologia che si attiva attraverso un QR Code. Un lungo filo di ironia, accompagna racconti legati agli artisti internazionali e italiani, ai capitoli dedicati alle tendenze (come il fenomeno dei fanclub e delle fanzine), alla moda, e alle grandi campagne sociali, come quella molto efficace contro lo stermino delle foche in nord America o la campagna pionieristica sul riciclo della plastica: “Perché gli anni ’80 non sono stati solo un periodo di spensieratezza e disimpegno – ricorda Griffiths – e c’era bisogno di aprire gli occhi su molti aspetti della società che non andavano affatto bene. I giovani avevano i loro problemi e reclamavano attenzione. Penso che noi siamo riusciti a dargliela attraverso una comunicazione diretta e divertente, accompagnata da tanta musica nuova. Oggi di tutto questo è rimasto molto, perché quella musica non è mai passata di moda e il mondo è fatto sempre più di immagine”.

Videomusic è una finestra sempre aperta con l’estero: il programma Hot Line è un Magazine musicale quotidiano trasmesso via satellite in tutta Europa in lingua inglese sul canale satellitare Superchannel, che dà anche visibilità ad artisti italiani già affermati come Gazebo o in rampa di lancio come Gianna Nannini, Litfiba, Diaframma, Raf etc. Non manca la politica e, ovviamente, la storia della televisione italiana. Nel suo lungo percorso, l’autore – famoso anche per la conduzione di altri programmi televisivi o radiofonici come ‘Speak Easy’ su Radio Monte Carlo – ricorda infatti che nei primi anni di vita di Videomusic, per ottenere una copertura nazionale, i tecnici erano costretti a registrare ore e ore di programmazione su nastri ‘U-matic’ (progenitore del Betacam) che poi venivano spedite e mandate in onda da più sedi contemporaneamente, dando l’idea di una diretta nazionale.

Oltre al racconto in prima persona, Clive Griffiths si è affidato anche alle testimonianze di alcuni dei protagonisti di Videomusic, di critici musicali e artisti, come ad esempio Alex Britti e Luca Carboni…

Freddie Mercury, George Michael, Michael Jackson, Madonna, Duran Duran, Spandau Ballet etc sono entrati prepotentemente nelle case italiane grazie all’avvento delle clip. E Videomusic, on air 24 ore su 24, li ha resi vere celebrità televisive.

Il libro sarà presentato il 23 giugno alle 19 al Caffè Letterario di Roma in via Ostiense, il 4 luglio al Teatro dei Differenti di Barga (LU), il 19 agosto al Viareggio Music Festival e il 17 settembre al Factory Grisù di Ferrara.

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