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Cina, analisti: "Rischio deflazione potrebbe avere impatto su economia mondiale"

"Ribassi merci cinesi possono incidere su investimenti e occupazione nel mondo, urgente che Cina stimoli domanda e ricostruisca fiducia famiglie e imprese"

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10 agosto 2023 | 14.28
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La Cina rischia la deflazione, anche alla luce del dato di luglio sui prezzi al consumo, scesi per la prima volta da oltre due anni dello 0,3% rispetto al 2022. In un contesto di elevato debito pubblico e di risultati deboli sia sul lato dell'import sia su quello dell'export, questo potrebbe avere effetti significativi sia nel Paese, con un ulteriore aumento del debito e della disoccupazione, sia nel resto del mondo, trattandosi della seconda economia dopo gli Stati Uniti. È l'allarme lanciato da analisti ed economisti su diverse testate straniere, tra cui la "Bbc" e il "New York Times".

“E' preoccupante”, dice alla "Bbc" la professoressa presso l'università di Hong Kong Alicia Garcia-Herrero, “che la domanda in Cina sia scarsa mentre il resto del mondo, in particolare l'Occidente, si sta risvegliando” dopo la pandemia. La Cina produce “una grossa parte delle merci vendute in tutto il mondo”, evidenzia Garcia-Herrero. “Se le merci cinesi a prezzi ridotti invadono i mercati globali, ciò può avere un impatto negativo sui produttori di altri paesi. E questo potrebbe incidere sugli investimenti delle imprese e ridurre l'occupazione”, e quindi a sua volta “influenzare negativamente i profitti aziendali e la spesa dei consumatori”.

Il governo cinese, come riferisce il "New York Times", è "restio a prendere misure per stimolare la crescita e la domanda", tra cui il taglio delle tasse. Ma se le autorità cinesi “fanno pressioni sugli economisti del Paese a non menzionare la possibilità della deflazione e a negare che possa comportare dei rischi”, diversi analisti internazionali parlo dello “spettro della deflazione” e “dell'urgenza che il governo metta in campo misure per stimolare l'economia e, ancor più importante, che agisca per ricostruire la fiducia di famiglie e imprese”, come rileva Eswar Prasad, professore di economia presso la Cornell University ed ex responsabile della divisione Cina del Fondo monetario internazionale. Peraltro, sottolinea Prasad, la prospettiva di una deflazione sostenuta “si aggiunge alle difficoltà della Cina in un momento in cui le tensioni geopolitiche stanno spingendo gli Stati Uniti e altri partner chiave come la Germania a cercare alternative alla Cina quale fonte primaria di prodotti finiti”.

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