"L’idea che gli squilibri di bilancia dei pagamenti, pure non drammatici in questa fase per gli Stati Uniti, possano essere risolti mediante politiche protezionistiche è sbagliata: gli squilibri nascono dalle sottostanti condizioni macroeconomiche. In particolare, il disavanzo statunitense è ricollegabile al basso tasso di risparmio e all’elevato deficit pubblico, che le scelte di politica economica recenti tendono piuttosto ad ampliare”. Lo sostiene il Governatore di Bankitalia Ignazio Visco in un’intervista (concessa a metà maggio) a Fortune Italia, che esordisce oggi in edicola dedicando la cover story al numero uno di via Nazionale.
Secondo Visco, "è comunque errato concentrare l’attenzione sui disavanzi bilaterali: se anche per ipotesi misure protezionistiche riuscissero a ridurre il disavanzo statunitense con la Cina, in assenza di interventi sui fattori macroeconomici sottostanti si verificherebbe con ogni probabilità un aumento dei disavanzi nei confronti di altri paesi; resterebbe invariato quello complessivo".
Qual è invece l’approccio corretto al problema? "È fondamentale che si torni - anche per discutere della possibile contraddizione tra il peso crescente della Cina nei mercati esteri e il perdurante ruolo dello Stato nell’indirizzare le decisioni economiche di banche e imprese cinesi - a un approccio multilaterale, come quello - spiega- che nel periodo precedente la crisi ha garantito per decenni un forte sviluppo economico e che potrà sicuramente continuare a dare i propri frutti negli anni a venire".