I sindacati chiedono investimenti, il punto del governo sulle misure
Il governo stringe i tempi sulla riforma degli ammortizzatori sociali. Oggi il ministro del Lavoro Andrea Orlando farà il punto con quello dell'Economia Daniele Franco sul documento messo a punto in questi mesi di confronto. Ieri l'incontro del ministro Orlando con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. Obiettivo, come si legge in una nota del dicastero di via Veneto, quello di condividere con Landini, Sbarra e Bombardieri "l’avanzamento del lavoro" per cominciare a sciogliere il nodo dei nodi, quello delle risorse da cui dipenderà peso, perimetro e sostenibilità della riforma. Un tema, quello del finanziamento della riforma su cui vigilano i sindacati per i quali, come ribadito dal leader Uil, Pierpaolo Bombardieri, non esistono riforme, tantomeno degli ammortizzatori sociali, 'a costo zero'. Un messaggio "chiaro" che il segretario generale invia espressamente a Franco "più che al ministro Orlando". "Noi chiediamo che gli ammortizzatori sociali siano garantiti a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori e perciò servono investimenti", ribadisce. Al momento, intanto, l'unica cifra 'ufficiale' a disposizione del fondo ad hoc per i nuovi strumenti di protezione sociale è quella legata alla sospensione del cashback, per un totale di 1,5 miliardi di euro .
Tornando al provvedimento la riforma , come più volte ribadito da Orlando, intende "assicurare una protezione "universale" a tutti i lavoratori, dipendenti e autonomi, in ogni settore e a prescindere dalle dimensioni dell'impresa" ma "differenziati per settori e entità, tenendo conto anche delle dinamiche dei diversi settori produttivi". Ma la vera 'svolta' arriverebbe se si riuscisse ad estendere le tutele sociali anche ai lavoratori di micro - imprese, quelle sotto i 5 dipendenti oggi del tutto scoperti, senza cig né Fis o fondi bilaterali. Per questo sui tavoli tecnici si è cercato di lavorare ad allargare la platea e a trasformare in senso solidaristico i fondi bilaterali prevedendo anche un superfondo a sostegno di eventuali situazioni di crisi.
Tra gli obiettivi anche quello di allargare alla cassa integrazione straordinaria alle imprese fino a 15 dipendenti. L'idea resta quella di superare la cig in deroga. Confermata invece la cig ordinaria disegnando però nuovi massimali salariali: dai 998 euro lordi attuali previsti per retribuzioni mensili fino a 2.159,48 euro ad almeno 1999 euro. Le causali cig dovrebbero restare : crisi aziendale, riorganizzazione, cessazione di attività, crisi locali e settoriali. Il quadro dovrebbe essere implementato dagli strumenti di politiche attive, a cominciare dall'assegno di ricollocazione che dovrebbe essere riassorbito nel Gol. Ritocchi in vista anche per la Dis.Coll e Naspi; la prima allungherebbe i tempi di copertura e per entrambi si disegnerebbe un nuovo decalage salariale che potrebbe partire dal sesto mese in poi.