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Pensioni, riapre cantiere ma primo round in salita

Cgil-Uil: "Incontro inutile". Per la Cisl "riannodati i fili del confronto dopo molti mesi di vuoto"

Pensioni, riapre cantiere ma primo round in salita
26 giugno 2023 | 21.15
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Riparte il cantiere sulle pensioni tra governo e sindacati ma il primo round convocato oggi dal ministro del lavoro Marina Calderone dopo un stop di 6 mesi si chiude in salita. Cgil e Uil escono infatti fortemente deluse da un incontro che ha lasciato ancora indefinito sia il capitolo risorse, con cui finanziare i nuovi interventi post legge Fornero, che il perimetro d’azione futura.

Lo stesso cronoprogramma di incontri annunciato dal ministro - ancora da dettagliare per cominciare a scadenzare il confronto in step più tecnici e ravvicinati ed arrivare con un quadro definito all'appuntamento di settembre con la finanziaria - e’ stato accolto dai leader di Cgil e Uil, Landini e Bombardieri, con un certo scetticismo.

"È stato un incontro del tutto inutile. Ci hanno detto le stesse cose del gennaio scorso e alla domanda su quante risorse avete per fare una trattativa vera, non ci hanno risposto. Il governo dunque non ha una volontà vera di aprire una trattativa e Calderone non ha alcun mandato da parte dell’esecutivo perché non ha risposto in nulla su cosa si debba dare. La stessa proposta di un calendario di incontri e’ un passo indietro che dice della volontà di non affrontare la situazione. Noi parteciperemo ad ogni incontro ma se l’esito, per il governo, è qualche modifica all’ape sociale e un allargamento dei contratti espasione, non è quello che serve", denuncia Landini, al termine delle quasi 4 ore di confronto che si è chiuso con un botta e risposta Cgil-Calderone mentre era in corso la replica del ministro sull'utilità o meno di un confronto senza che fossero note le risorse da impegnare. "Come il gioco dell’oca siamo sempre alla casella di partenza", commenterà ancora in serata una nota Cgil.

Duro anche il commento di Bombardieri. "Risultati concreti oggi non ce ne sono stati. Abbiamo preso atto dell’affermazione della ministra che ha letto le nostre proposte, su molte delle quali è d’accordo, ma non c'è stata nessuna una risposta concreta, su nessun tema, risorse comprese. In questo modo rischiamo di fare una trattativa al buio", dice rincarando la dose: "Non c è stata nessuna indicazione economica, solo un’affermazione di principio: ma noi siamo gente molto pragmatica, siamo abituati a misurare i fatti: chiacchiere e distintivo non ci servono". E nessuna risposta neanche su opzione donna di cui tutti i sindacati chiedono il ripristino senza i paletti inseriti con l'ultima legge di bilancio. Sul tavolo di confronto pero’ una rosa di interventi, elencati dal governo, che riprende molti dei punti indicati dai sindacati nella piattaforma unitaria presentata a inizio anno. Sette i capitoli sotto la lente d’osservazione: flessibilità in uscita, allargamento della platea relativa all’Ape sociale, previdenza complementare con un nuovo semestre di silenzio assenso, deducibilità delle misure di welfare, pensione contributiva per giovani e donne, strumento unico per gli esodi incentivati.

Ed è questo che invece è stato apprezzato dalla Cisl di Luigi Sbarra: il riconoscimento delle priorità che i sindacati hanno messo nero su bianco nella piattaforma unitaria presentata sei mesi fa al governo. E anche se "si è trattato di un incontro interlocutorio ci ha consentito di riannodare i fili del confronto dopo molti mesi di vuoto e relazioni sindacali", prosegue plaudendo alla "disponibilità e all'impegno del governo a muoversi per cambiare e modificare la legge Fornero, superando le rigidità e aprendo un percorso che guardi alla flessibilità, alla sostenibilità e alla inclusività" che però devono trovare sintesi "nella legge di stabilità".

Bene per Sbarra anche il crono programma in arrivo: "E' importante l'impegno di avviare tavoli tecnici dedicati sulle priorità indicate nella piattaforma perché il nostro interesse è quello di far sentire il fiato sul collo al governo prima di arrivare alla legge di stabilità" commenta ancora. Positivo anche il giudizio dell’Ugl per la quale "la ripresa del confronto è positiva": "La riforma Monti Fornero è sbagliata perché non equa e perche’ ha finito per ingessare il mercato del lavoro contribuendo alla crescita esponenziale della disoccupazione giovanile", spiega all’uscita il vicesegretario generale Luigi Ulgiati. (di Alessandra Testorio)

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