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Cartelle e riscossione, novità in arrivo: via libera Cdm a decreto, cosa prevede

Disco verde in prima lettura al dl con disposizioni in materia di riordino del sistema nazionale della riscossione. Leo: "Rateizzazione massima passerà gradualmente da 72 a 120 rate"

Agenzia delle Entrate - Fotogramma
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11 marzo 2024 | 16.58
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Il governo ha approvato in prima lettura un nuovo decreto con importanti novità sulla riscossione delle cartelle. "Si tratta di un importante intervento su una materia complessa e delicata, che ha tre obiettivi: snellire l'attuale magazzino di debiti fiscali, attualmente a 1.200 miliardi''. A dirlo è il viceministro dell'Economia Maurizio Leo al termine del Consiglio dei ministri. Attraverso il provvedimento si punta, inoltre, a ''evitare che in futuro se ne crei un altro della medesima entità; rendere la riscossione più veloce ed efficiente, in linea con i principali Paesi europei".

"Il governo continuerà a lottare contro i furbetti", assicura quindi il viceministro, che aggiunge: "C'è tutta la volontà di aiutare chi vuole pagare ma è impossibilitato a saldare per intero il proprio debito con il fisco". "Per questo aiuteremo i contribuenti aumentando la rateizzazione massima, che passerà gradualmente da 72 a 120 rate".

In 'magazzino riscossione' cartelle non riscosse entro 5 anni, si allungano le rate

Con il dlgs sulla riscossione approvato oggi dal Consiglio dei ministri le cartelle notificate dal primo gennaio 2025 e non riscosse decorsi 5 anni successivi potranno essere automaticamente discaricate dal cosiddetto ‘magazzino della riscossione’. Decorsi i 5 anni le somme non saranno stralciate, ma l’ente creditore potrà mettere in campo tre differenti soluzioni: gestire in proprio la riscossione coattiva delle somme discaricate; affidarla in concessione a soggetti privati mediante gara pubblica; riaffidarla all’AdER (Agenzia entrate e riscossione) per 2 anni nel caso in cui l’ente creditore venga a conoscenza di nuovi e significati elementi reddituali del debitore. Per i carichi affidati alla riscossione negli anni precedenti fino al 2000, sarà una Commissione presieduta da un magistrato della Corte dei Conti che dovrà proporre soluzione legislative per il magazzino della riscossione". Lo rendono noto fonti di governo al termine del Cdm che ha dato il disco verde al provvedimento.

"Questa operazione - viene inoltre spiegato - si rende necessaria perché al 31 dicembre 2023 il ‘magazzino’ della riscossione ammonta a più di 1.200 miliardi. Svuotare questo abnorme mole riferita anche a persone defunte, nullatenenti, e non più reperibili, è molto importante per razionalizzare la riscossione. Per i debiti inferiori o pari a 120 mila euro, verrà concessa un’ulteriore dilazione dalle attuali 72 rate mensili, passando: nel 2025 e 2026, fino a 84 rate mensili; nel 2027 e 2028, fino a 96 rate mensili; nel 2029 e 2030, fino a 108 rate mensili; dal 2031, si valuterà la possibilità di concedere 120 rate mensili. Il 'fisco amico' passa anche dalla rateizzazione dei debiti tributari, dando la possibilità ai contribuenti di poter pagare, tutto, ma in tempi congrui", rimarcano le stesse fonti.

Cosa prevede il decreto

Il Cdm su proposta del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che introduce disposizioni in materia di riordino del sistema nazionale della riscossione che "interviene in modo organico al fine di assicurare al sistema maggiore efficacia, imparzialità ed efficienza, in un appropriato bilanciamento con i diritti dei contribuenti". Così la nota del Consiglio dei ministri, al termine della riunione di oggi, spiega l'intervento approvato oggi.

"Si prevede per l’Agenzia delle entrate-riscossione (Ader) una pianificazione annuale volta ad assicurare la salvaguardia dei crediti tributari affidati dai vari Enti mediante il tempestivo tentativo di notifica della cartella di pagamento e degli atti interruttivi della prescrizione e la conseguente tempestiva gestione delle attività di recupero", si legge ancora nella nota che spiega come , a decorrere dal 2025, si introduca "l’istituto del “discarico automatico” dei ruoli affidati ad Ader decorsi 5 anni dal loro affidamento, ad eccezione di quelli i cui crediti sono oggetto di procedure esecutive, concorsuali o di accordi di ristrutturazione del debito ai sensi del codice della crisi d’impresa".

Il discarico "non comporta automaticamente" l’estinzione del debito, pertanto l’Ente creditore può provvedere autonomamente alla riscossione del credito non prescritto o, in presenza di “nuovi e significativi elementi reddituali o patrimoniali del debitore”, riaffidarlo ad Ader. Sull’azione di recupero dei crediti affidati ad Ader e su quella di discarico automatico, aggiunge la nota, " è previsto sia il controllo del Ministero dell’economia e delle finanze che quello dell’Ente creditore, che può contestare all’agente della riscossione l’intervenuta decadenza o prescrizione del diritto di credito. L’agente può definire la contestazione in via agevolata, pagando una somma pari ad un ottavo dell’importo del credito affidato oltre interessi (di un terzo in caso di mancata definizione agevolata o in assenza di ricorso alla Corte dei conti)".

"La responsabilità amministrativa e contabile dell’agente della riscossione è limitata ai casi di dolo, nonché ai casi di colpa grave nelle ipotesi di decadenza o prescrizione del diritto di credito", spiega ancora la nota del Consiglio dei Ministri. Si prevede inoltre la costituzione di un’apposita Commissione, per individuare possibili soluzioni legislative, per i discarichi dei ruoli affidati ad Ader dal 2000 al 2024 e si introduce una specifica disciplina per le cosiddette “risorse proprie tradizionali” dell’Unione Europea e per le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato, poiché non soggette al discarico automatico e alla reiscrizione a ruolo.

Si prevede, poi, "la progressiva estensione del numero massimo di rate per la rateizzazione ordinaria dei debiti fiscali dalle attuali 72 a 120. In caso di comprovato peggioramento della situazione economica del debitore, il periodo può essere prorogato di una sola volta per un periodo di pari durata", si legge ancora nella nota.

Infine, "si estendono le ipotesi di concentrazione della riscossione nell’accertamento e si semplificano le procedure amministrative e gli adempimenti connessi all’erogazione dei rimborsi fiscali di competenza dell’Agenzia delle entrate in presenza di debiti iscritti a ruolo a carico dei beneficiari".

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