I miliziani estremisti dello Stato Islamico (Isil) hanno distrutto le tombe di due profeti a Mosul, la città dell'Iraq settentrionale caduta nelle loro mani il mese scorso. Lo ha riferito la tv irachena al-Sumaria, secondo la quale l'Isil ha fatto saltare in aria le tombe di Giona, nella zona orientale della città, e di Daniele.
I miliziani estremisti dello Stato Islamico (Isil) hanno distrutto le tombe di due profeti a Mosul, la città dell'Iraq settentrionale caduta nelle loro mani il mese scorso. Lo ha riferito la tv irachena al-Sumaria, secondo la quale l'Isil ha fatto saltare in aria le tombe di Giona, nella zona orientale della città, e di Daniele.
Come hanno spiegato fonti dell'Isil al sito di informazione Ankawa, alla base del gesto dei militanti sunniti c'è la convinzione che "secondo l'Islam devono essere distrutti tutti i monumenti funebri che sono stati eretti al di sopra del terreno. Perciò - dichiarano - tutte queste tombe vanno distrutte totalmente perché costruite contro la volontà del profeta Maometto".
Oltre alla tomba di Giona, i militanti dell'Isil hanno anche distrutto la relativa moschea. Secondo l'archeologo Saadallah Hamid la tomba del profeta Giona rappresentava uno dei monumenti più antichi di Mosul. "La moschea e il monumento funebre risalgono agli inizi del XIX secolo - ha spiegato - ed erano costruiti su un monastero siro-antiochieno. L'esplosione - ha concluso - ha fatto emergere dei portoni nascosti sui quali sono incise frasi in aramaico".