Gaza, esponente Hamas: "Nessun progresso nei negoziati per tregua". Abbas scrive a Trump

Il presidente palestinese: "Spero di collaborare con Trump per un accordo di pace per i palestinesi". Media: "Uccisi 9 palestinesi in coda per aiuti"

Palestinesi si riuniscono al ritorno da un punto di distribuzione degli aiuti alimentari  - (Afp)
Palestinesi si riuniscono al ritorno da un punto di distribuzione degli aiuti alimentari - (Afp)
25 giugno 2025 | 09.33
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Hamas "non ha ricevuto finora indicazioni serie da parte dei mediatori che suggeriscano un reale cambiamento nella posizione del governo israeliano su un possibile accordo per il cessate il fuoco a Gaza”. Lo dichiara Taher al-Nunu, esponente del movimento, in un’intervista ad Al Jazeera, che tuttavia precisa che “i contatti con i mediatori non si sono interrotti, ma non ci sono segnali di un cambiamento significativo nella posizione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu”.

Secondo al-Nunu, responsabile dei rapporti con i media del movimento radicale palestinese, “qualsiasi accordo deve includere quattro punti fondamentali: primo, la completa cessazione della guerra e dell’aggressione; secondo, il ritiro totale delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza; terzo, la ricostruzione e la fine dell’assedio; quarto, un accordo per lo scambio” dei palestinesi nelle carceri dello Stato ebraico con gli ostaggi israeliani in mano a Hamas. “Senza questi elementi- sottolinea l’esponente di Hamas- un accordo non avrebbe senso”.

Commentando le dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump, che ha parlato di “buone notizie” riguardo a Gaza, al-Nunu ha affermato che “Hamas non si limita a prendere in considerazione le parole". “Sappiamo che il presidente Trump e gli Stati Uniti hanno la capacità di costringere Netanyahu a porre fine all’aggressione e fermare la guerra a Gaza - ha concluso - Non servono dichiarazioni, ma azioni concrete e serie in questa direzione.”

Cosa ha scritto Abbas a Trump

Intanto il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha scritto una lettera al presidente americano Donald Trump, elogiando i suoi sforzi per garantire una tregua tra Israele e Iran e offrendosi di collaborare con lui per un altro accordo che porterebbe pace e stabilità durature ai palestinesi. Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa.

Nella lettera, Abbas, a capo dell'Autorità nazionale palestinese che amministra la Cisgiordania, ha affermato di essere pronto a collaborare con gli Stati Uniti e altri Paesi arabi e internazionali per negoziare un accordo di pace globale che ponga fine all'occupazione israeliana. "Ci auguriamo e confidiamo nella vostra capacità di scrivere una nuova storia per la nostra regione, che le restituisca la pace perduta per generazioni", si legge nella lettera, citata da Wafa.

Media: "Almeno 74 nelle ultime 24 ore, 14 vicino centri distribuzione aiuti"

Sono almeno 74 le persone uccise e 391 quelle ferite nelle ultime 24 ore nella Striscia di Gaza, denuncia del ministero della Salute di Gaza. Secondo l'ultimo bollettino del ministero, dal 7 ottobre di due anni fa nell'enclave palestinese si contano 56.156 morti e 132.239 feriti.

Secondo la tv satellitare al-Jazeera, che cita fonti mediche degli ospedali dell'enclave palestinese, almeno 14 persone sono rimaste uccise nei pressi di centri per la distribuzione degli aiuti.

Sette soldati israeliani in servizio nel 605° battaglione di genieri delle Idf sarebbero invece stati uccisi ieri a Khan Younis, nella Striscia meridionale, ha riferito l'esercito israeliano in una dichiarazione. Secondo le Idf, le truppe stavano svolgendo delle operazioni quando un ordigno esplosivo è stato fissato al loro veicolo e successivamente fatto detonare, incendiando il mezzo. In un altro incidente avvenuto più tardi ieri sera, un altro soldato dello stesso battaglione è rimasto gravemente ferito nella parte meridionale di Gaza.

Le Idf hanno inoltre annunciato che un attacco dell'aeronautica militare israeliana nel Libano meridionale ha ucciso Haitham Abdallah Bakri, il capo della rete "Al-Sadiq", che fungeva da infrastruttura finanziaria chiave per Hezbollah. Secondo il portavoce dell'esercito israeliano, la rete facilitava l'immagazzinamento e il trasferimento di fondi dalla Forza Quds iraniana a Hezbollah.

Secondo quanto riferito, i fondi sarebbero stati utilizzati per scopi militari, tra cui l'acquisto di armi, l'aumento delle capacità produttive e il pagamento degli stipendi degli agenti.

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