Oltre 16mila foreign fighters provenienti da più di 90 paesi hanno raggiunto le forze dello Stato Islamico entro la fine del 2014. Lo afferma il rapporto annuale sul terrorismo del dipartimento di Stato americano, che sottolinea come tali numeri "superino il tasso dei foreign fighters che si recarono in Afghanistan, Pakistan, Iraq, Yemen o Somalia ad ogni momento degli ultimi 20 anni".
Il rapporto sottolinea come nel corso del 2014 lo Stato Islamico abbia acquisito preminenza rispetto ad al Qaeda, attirando migliaia di combattenti ed espandendosi in Iraq e Siria. Tuttavia, anche se Al Qaeda ha avuto diverse perdite nella sua leadership in Afghanistan e Pakistan e sembra aver perso impulso come leader del movimento terroristico islamico globale rispetto allo Stato Islamico, l'estensione della sua rete e il rischio di attacchi di lupi solitari che s'ispirano al gruppo rimane una seria minaccia globale, avverte il dipartimento di Stato.
Il rapporto sottolinea come lo Stato Islamico abbia saputo servirsi con successo dei social media per diffondere la sua propaganda e fare proseliti. I foreign fighters che vengono attratti dal gruppo provengono da diversi background socioeconomici e geografici, nota il dipartimento di Stato, secondo il quale governi e comunità interessate devono impegnarsi in un'ampia contro propaganda per "dissuadere gli individui più vulnerabili dal raggiungere il conflitto".