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Sudan, spari ed esplosioni: scontri a Khartoum

Scontri fra le milizie dell'Rsf e le forze regolari, al-Jazeera parla di 'possibile golpe militare'. Almeno nove civili uccisi. Ambasciatore Usa e staff costretti a ripararsi

(Afp)
(Afp)
15 aprile 2023 | 13.47
LETTURA: 2 minuti

Spari ed esplosioni nel centro di Khartoum, vicino al quartier generale militare, dopo giorni di tensioni fra le milizie dell'Rsf (Forze di rapido supporto) e le forze regolari in merito alle modalità della transizione a un governo civile dopo il golpe militare dell'ottobre del 2021. Le Rsf hanno denunciato che uno dei loro campi a sud della capitale è stato attaccato e i militari il tentativo di assalto delle milizie al quartier generale. La transizione al governo civile avrebbe contemplato l'integrazione delle milizie di Rsf nelle forze regolari, un passo che le milizie chiedono di rimandare di dieci anni. I militari hanno acconsentito a un periodo di soli due anni. Secondo al-Jazeera, che parla di possibile golpe militare, i paramilitari sudanesi rivendicano il controllo a Khartoum del palazzo della presidenza, della residenza del capo dell'esercito e dell'aeroporto internazionale. Le Rsf sostengono inoltre di controllare anche gli aeroporti nelle città di Merowe, nel nord, e di El-Obeid, nell'ovest. La situazione sul campo, secondo l'emittente qatariota, non è chiara. Le forze regolari, infatti, affermano che si combatte nei siti che le Rsf sostengono di controllare e negano che i paramilitari controllino l'aeroporto di Merowe.

E' salito a nove civili uccisi il bilancio degli scontri in Sudan tra le forze regolari e le milizie paramilitari delle Rsf. Lo hanno riferito fonti mediche locali all'agenzia Sputnik, precisando che sei morti si contano a Omdurman, la città gemella della capitale Khartoum, situata sulla sponda opposta del Nilo. Sempre secondo le fonti, altre due persone sono state uccise all'aeroporto di Khartoum e una nella città di El Obeid.

A causa degli scontri, l'ambasciatore americano a Khartoum John Godfrey è stato costretto a ripararsi all'interno dell'ambasciata insieme allo staff della sede diplomatica. Lo rende noto Sky news. Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha affermato che la situazione in Sudan è "fragile", ma ha sottolineato che esiste ancora la possibilità di completare la transizione verso un governo a guida civile. Parlando da Hanoi, Blinken ha anche sostenuto che alcuni attori "potrebbero spingere contro questo progresso".

"Il Governo italiano segue con preoccupazione gli eventi in corso in Sudan e si unisce agli appelli Onu e Ue perché cessino i combattimenti a Khartoum e altrove, per la sicurezza del popolo sudanese e per risparmiare ulteriori violenze" si legge in una nota di Palazzo Chigi. "Invita quindi le parti in causa ad abbandonare la via delle armi, e a riprendere i negoziati avviati da tempo, affinché il popolo sudanese esprima le proprie scelte nell'ambito di un processo elettorale". "La violenza - prosegue il comunicato - porta soltanto altra violenza. Il Governo italiano segue la situazione di sicurezza dei cittadini italiani, che sono invitati a restare a casa o in altro luogo sicuro, come chiesto dalla ambasciata d’Italia, aperta e operativa".

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