Caracas, 18 feb. (Adnkronos/dpa)- Agenti armati della polizia venezuelana hanno fatto irruzione negli uffici di Volontà Popolare. Lo denuncia lo stesso partito di opposizione, secondo il quale gli agenti cercavano il portavoce, Carlos Vecchio, e il leader della formazione politica, Leopoldo Lopez, formalmente accusato di essere l'istigatore delle violenze che mercoledì scorso hanno provocato tre morti durante una manifestazione a Caracas.
Oggi Lopez intende consegnarsi al ministero degli Interni, al termine di una marcia di attivisti vestiti di bianco che lui stesso intende guidare attraverso la capitale. L'obiettivo è anche chiedere una inchiesta sulle violenze di mercoledì, che l'opposizione attribuisce ai 'colectivos', gruppi armati di "difesa" della rivoluzione bolivarista. "Non abbiamo nulla da nascondere -ha detto Vecchio- non abbiamo paura. Accompagneremo nelle strade Leopoldo Lopez". Il sindaco bolivarista di Caracas, Jorge Rodriguez, afferma che non è stata richiesta nessuna autorizzazione per la marcia. Ma Lopez ha ribadito su Twitter che "non servono permessi" e che i "diritti non sono negoziabili".
Intanto gli Stati Uniti hanno respinto come "false e infondate" le accuse di aver aiutato ad organizzare le proteste in Venezuela, in base alle quali è stata annunciata ieri l'espulsione entro 48 ore di due funzionari consolari americani. Il dipartimento di Stato ha aggiunto di non aver ricevuto alcuna notifica formale del provvedimento di espulsione.