
La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha presentato la nuova proposta di bilancio dell’Unione europea per il periodo 2028-2034. Il documento sarà discusso dalle istituzioni europee nei prossimi due anni e porterà alla stesura definitiva del bilancio dell’Ue. Nonostante sia ancora all’inizio del suo iter legislativo, la proposta – che punta a ridisegnare in profondità il modo in cui l’Ue raccoglie e spende le proprie risorse – ha già innescato un acceso confronto tra le istituzioni europee e i principali gruppi politici. Il dibattito sul testo, che entrerà nel vivo nei prossimi mesi, sarà decisivo non solo per stabilire quante risorse potrà spendere l’Ue, ma anche chi avrà il potere di gestirle. Il valore complessivo supera i 1.800 miliardi di euro. A questa cifra vanno aggiunti i fondi necessari a ripagare parte dei prestiti del Next Generation EU, il piano europeo pensato per rilanciare l’economia dei 27 Paesi membri dopo la pandemia da COVID-19. Il finanziamento previsto per il nuovo bilancio arriva quindi a sfiorare i duemila miliardi di euro. In questo modo, la cifra complessiva supererà di oltre 700 miliardi quella dell’attuale bilancio, riferito al periodo 2021-2027, che era pari a 1.200 miliardi di euro, ai quali si sono poi aggiunti i fondi del Next Generation EU. La proposta di bilancio prevede di incrementare le entrate sia aumentando i contributi degli Stati membri sia rafforzando le risorse proprie. In particolare, von der Leyen propone di alzare la quota dei contributi statali dall’attuale 1,1 per cento circa del RNL all’1,15 per cento. Anche se può sembrare una differenza marginale, per un Paese come l’Italia questo aumento potrebbe tradursi in diversi miliardi di euro in più da versare ogni anno all’Ue. Ancora più significativo è l’intervento previsto sul fronte delle imposte europee. La Commissione Ue intende renderne la riscossione più efficace. Oltre a migliorare la riscossione dei tributi già esistenti, la Commissione propone di estendere il campo di applicazione delle imposte, introducendo per esempio una tassa sui rifiuti elettronici (E-Waste), sui prodotti del tabacco, e aumentando i proventi legati al sistema ETS per le produzioni industriali inquinanti. Von der Leyen ha proposto di accorpare le voci di spesa relative ad agricoltura e coesione in un’unica nuova voce: l’European Economic, Territorial, Social, Rural and Maritime Sustainable Prosperity and Security Fund. La gestione di questo fondo potrebbe non essere più affidata alle regioni, ma ai governi nazionali, seguendo il modello usato per il Next Generation EU. Il dibattito su chi dovrà amministrare i finanziamenti europei provenienti da questa nuova voce è però particolarmente acceso. La gestione dei fondi Ue, infatti, presenta da tempo numerose criticità, sia in termini di utilizzo effettivo delle risorse, sia di efficacia dei risultati.