Il direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco oggi a Roma a margine dell'assemblea pubblica di Farmindustria
"Se si mette a valore il numero di addetti nel settore farmaceutico, siamo davanti alla Germania, che ha 85 milioni di abitanti e noi 60 mln. Credo anche che sia verosimile che diventeremo il primo hub di esportazione di medicinali in Europa, quindi uno dei maggiori al mondo. Insomma, mi sembra che stia emergendo un 'made in Italy' non solo legato alla Ferrari o alla moda, ma anche dei farmaci e questo è un grandissimo risultato". A dirlo il direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Luca Pani, oggi a Roma a margine dell'assemblea pubblica di Farmindustria.
"Pensiamo di aver contribuito anche come Agenzia - ha aggiunto - perché se l'export è così alto significa che le ispezioni e le certificazioni" funzionano. "Siamo però in grossa fatica per quanto riguarda il personale: sulla riforma", che dovrebbe aumentare il numero di dipendenti dell'Aifa con un'iniezione di 250 nuovi addetti, "ci sono state difficoltà sicuramente non ascrivibili al ministro della Salute, che per prima ha parlato di questa necessità. Siamo i più bassi in tutta l'Europa" quanto a numero di dipendenti per le agenzie regolatorie dei farmaci "e in una proporzione drammatica".
"Occorre adeguare l'Agenzia - ha aggiunto il presidente Aifa, Sergio Pecorelli - a quelle che sono le necessità delle industrie e di tutta la farmaceutica nel suo complesso. Si tratta di ispezioni, di autorizzazioni, del post-marketing, dell'innovazione. E' un argomento così grande che merita il fatto che l'agenzia regolatoria sia messa in condizioni di lavorare esattamente come le altre agenzie europee. Abbiamo avuto rassicurazioni dal ministro e dal Governo che ciò avverrà presto e aspettiamo con grande fiducia: soprattutto, sono i cittadini che aspettano perché tutto ciò viene fatto per fornire farmaci adeguati, sicuri e dei quali i pazienti si possano fidare".