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"Noi di Fratelli d'Italia" e attacco a Schlein, scoppia il caso Corsini

Il direttore Approfondimento Rai interviene dopo le polemiche: "Nessun intento politico, mi scuso". L'ad Rai Sergio chiede relazione. Schlein: "Corsini? Ad Atreju per accreditarsi con chi comanda"

Paolo Corsini (Fotogramma)
Paolo Corsini (Fotogramma)
15 dicembre 2023 | 14.04
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Scoppia il caso sulle parole pronunciate dal direttore degli Approfondimenti Rai, Paolo Corsini, chiamato ad Atreju ieri per moderare un dibattito. Nel corso del suo intervento Corsini ha attaccato la segretaria del Pd, Elly Schlein, senza nominarla ma dicendo: "Nelle edizioni passate abbiamo visto Bertinotti, Veltroni, D'Alema, Conte.... Quest'anno il confronto ce l'abbiamo ma qualcuno ha preferito rifiutare, forse perché nell'era dei social è più facile cercare un po' di like, ma a dibattere nel merito hanno preferito occuparsi di come vestirsi o di che colore utilizzare piuttosto che confrontarsi nel merito". Corsini ha anche usato più volte il pronome "noi" riferendosi ai dirigenti di Fdi, il partito della premier Giorgia Meloni che organizza la convention.

Parole che hanno fatto infuriare l'opposizione, dal Pd al M5S. "Io mi limito a segnare la differenza di approccio, noi siamo qui con più di 800 persone che si sono iscritte per parlare insieme di Europa. In altri palchi si susseguono figure per accreditarsi con chi comanda e mostrarsi ubbidienti alla linea di chi comanda. Qua è diverso", ha detto Schlein parlando con i cronisti a margine del Forum Pd sull'Europa.

La presidente di Viale Mazzini, Marinella Soldi, ha stigmatizzato quanto accaduto: "Credo che un giornalista del servizio pubblico debba garantire un atteggiamento sempre equidistante, a prescindere dal contesto in cui opera". Nel frattempo sono arrivate anche le scuse di Corsini: "Quando si estrapolano parole dal contesto in cui sono state espresse, si corre sempre il rischio di prestarsi a facili critiche e strumentalizzazioni. Ieri sono stato invitato a moderare il dibattito introduttivo di una manifestazione che, in questi giorni, presenta al pubblico un parterre di ospiti e personalità di altissimo livello. In questo quadro, mi dispiace davvero che alcune mie frasi abbiano generato fraintendimenti. Nei miei brevi interventi introduttivi, finalizzati esclusivamente ad animare il dibattito e coinvolgere e presentare i relatori, non c’era ovviamente alcun intento politico o polemico e di questo mi scuso. Sono un giornalista del Servizio Pubblico e il mio impegno quotidiano, come quello di tutti i miei colleghi, è garantire in ogni situazione autonomia, pluralismo e completezza nell’informazione", ha spiegato il giornalista e direttore degli Approfondimenti Rai.

Intanto l'ad Rai, Roberto Sergio, ha chiesto sia una relazione sul caso all'Ufficio del Personale di Viale Mazzini, sia di visionare il video dell'intervento di Corsini per valutare eventuali sanzioni.

“Può un dirigente della Rai aprire la festa di partito e dire pubblicamente ‘noi di Fratelli d’Italia’? E ancora, lo stesso dirigente, Paolo Corsini, può attaccare dal palco di Atreju la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein?", ha detto Sandro Ruotolo, responsabile Informazione del Partito democratico, chiedendo le dimissioni di Corsini: "La Rai non ha mandato in onda un programma sulla mafia di Roberto Saviano perché lo scrittore napoletano aveva criticato il ministro Salvini. Vorremmo lo stesso trattamento per Paolo Corsini: le sue dimissioni da direttore dell’approfondimento giornalistico della Rai”.

A fargli eco su X Alessandro Zan, componente della segreteria nazionale del Pd: "Corsini non può restare un minuto in più in RAI. Ieri sera ad Atreju ha scelto di fare politica, attaccando Elly Schlein come dirigente di Fratelli d’Italia, ruolo incompatibile come dirigente del servizio pubblico. I vertici Rai pretendano le sue dimissioni o la degenerazione dell’Azienda in TeleMeloni sarà certificata".

Al Pd le scuse di Corsini non bastano. "Non sono sufficienti - ha affermato Ruotolo - Quel ‘noi di Fratelli d’Italia’ e le critiche alla segretaria del Pd, Elly Schlein, sono state pronunciate ad una festa di partito, del partito della presidente del Consiglio. La Rai deve essere di tutti e chi la rappresenta pubblicamente non può esprimersi come ha fatto il direttore Corsini alla kermesse di Atreju”.

Ma per il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Filini, capogruppo in Commissione Vigilanza Rai, "la polemica della sinistra su Corsini, reo di aver moderato un dibattito ad Atreju, è letteralmente lunare. Il direttore della direzione approfondimento Rai non ha detto nessuna frase sconveniente, la campagna mediatica scatenata dalla sinistra è pregiudiziale e del tutto campata in aria, ma soprattutto mette in luce tutta la frustrazione del Partito democratico nei confronti di una festa a cui la loro leader ha deciso di non partecipare".

"Due giorni fa si sono scagliati contro il Tg1 solo perché aveva dato notizia dell’inizio di Atreju, oggi mettono nel mirino un giornalista Rai chiamato a moderare un dibattito. Queste intimidazioni nei confronti dei giornalisti Rai non sono accettabili, e sono ancora meno accettabili quando vengono da chi per anni ha lottizzato la Rai e permesso a giornalisti militanti di fare il bello e il cattivo tempo, facendo propaganda politica e ripetuti attacchi contro Giorgia Meloni", ha concluso Filini.

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