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Cossiga, Ortona: "Conte? Lo avrebbe capito e apprezzato"

"Si vada oltre la banalizzazione del 'picconatore'"

Adnkronos
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16 agosto 2020 | 11.45
LETTURA: 3 minuti

"Conte? Lo avrebbe capito e apprezzato". Nel decennale della morte di Francesco Cossiga, il suo ex capo ufficio stampa al Quirinale, l'ambasciatore Ludovico Ortona, immagina quello che al presidente emerito sarebbe piaciuto o meno di questa attuale stagione politica. "Penso che avrebbe seguito l'opera del premier Giuseppe Conte - dice all'Adnkronos - e lo avrebbe capito e apprezzato, in particolare la sua forte competenza giuridica. Quello che di certo non avrebbe potuto accettare è invece l'incompetenza di tanti altri, la scarsa preparazione".

A dieci anni dalla sua morte, "il mio auspicio è che si vada oltre la banalizzazione di Francesco Cossiga come il 'picconatore' e si ricordi piuttosto il presidente emerito per la sua immensa sensibilità e la sua capacità di prevedere gli eventi", dichiara Ortona, già ambasciatore d'Italia a Lisbona, Teheran e Parigi, che invita a utilizzare l'anniversario per fare un ritratto più compiuto della personalità complessa dell'ex presidente: "Il decennale non passi invano, si arrivi su di lui a un giudizio più equilibrato"

"Io mi auguro vivamente - dice Ortona all'Adnkronos - che venga fatto un ricordo completo del personaggio, non solo di quelle che erano le vicende di cronaca che gli sono state affibbiate, non solo del Cossiga picconatore, che pure esagerò un po', per tante motivazioni che ho descritto nel mio libro ('La svolta di Francesco Cossiga. Diario del settennato')". L'ex presidente "era una personalità complessa, aveva una profonda cultura, una profonda preparazione giuridica e storica, anche teologica: ricordo che, una volta, mentre era in corso una crisi politica, entrai nel suo studio per riferirgli le dichiarazioni di alcuni leader, e lo trovavi che discettava di teologia con l'allora cardinale Ratzinger, un l'altra volta con Spadolini parlava di storia", rievoca.

Il decimo anniversario della sua morte, insiste l'ex ambasciatore, dovrebbe essere l'occasione "per dare una versione più veritiera e completa del personaggio, andando oltre la banalizzazione della cronaca delle sue esternazioni, portando alla luce il suo pensiero più profondo". Ortona cita in particolare il suo messaggio alle Camere del 1991, nel quale "parlò di riforme istituzionali che ancora oggi non sono state fatte e di cui ancora oggi si parla: già allora, in virtù della sua ampia e approfondita conoscenza della situazione italiana, aveva percepito la necessità che il Paese si riformasse profondamente dinanzi alle sfide epocali di quegli anni".

"La grande qualità di Cossiga era la sua capacità di capire e di prevedere che gli nasceva da una grande conoscenza delle cose, dalla sua cultura e dalla sua esperienza, avendo ricoperto molti incarichi chiave nel governo", testimonia ancora Ortona, sottolineando che "la cosa più triste che la sua richiesta di riforme non venne capita e anzi lui venne attaccato, perché con le sue esternazioni infastidiva molte persone che lo avevano preso in inimicizia, dimenticando il suo spessore e la sua competenza". Questo decennale, è l'invito finale dell'ex capo ufficio stampa del Quirinale, "non passi invano, non passi senza che si arrivi ad un giudizio equilibrato sul personaggio, a un giudizio più profondo e veritiero".

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