Firenze, 8 apr. (Adnkronos Salute) - "Anacronistica, incomprensibile e inaccettabile". Con queste parole la Lav stigmatizza la notizia del ritorno, nella città di Firenze, della Festa del grillo, anzi 'ai Grilli', una delle manifestazioni folcloristiche più invise agli animalisti, tanto da averne ottenuto l'abolizione alla fine degli anni '90. E annuncia denunce per maltrattamento di animali, in violazione del Codice penale, con la previsione fino a un anno e mezzo di reclusione.
"La liberazione entro tre giorni dei grilli, che sarebbe stata introdotta ieri con un subemendamento presentato dal presidente del Consiglio comunale Giani e approvato anche da parte delle opposizioni con soli quattro voti contrari, non attenua affatto il nostro orrore per questa cattiva politica - spiega la Lav in una nota - incapace di farsi realmente interprete del sentimento sempre più diffuso ed autentico di rispetto degli animali". La festa ai Grilli sarebbe stata "recuperata" con una una deroga ad hoc nel nuovo Regolamento comunale di Firenze per la tutela degli animali, approvato ieri nell'ultima seduta di legislatura del Consiglio.
Durante la Festa del grillo, celebrata nel parco delle Cascine il giorno dell'Ascensione, gli insetti venivano venduti chiusi in gabbiette più o meno colorate: una tradizione che è andata avanti fino a quando è stata annullata da una norma del Regolamento sulla tutela degli animali approvato nel 1999, prima città italiana a dotarsi di questo importante strumento, in base alla quale chiudere il grillo in una gabbietta era sostanzialmente equiparato al maltrattamento.