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Mordillo a Cartoons on the Bay: ''Sono agnostico ma Papa Francesco è straordinario''

Mordillo a Cartoons on the Bay: ''Sono agnostico ma Papa Francesco è straordinario''
11 aprile 2014 | 16.52
LETTURA: 3 minuti

Venezia, 10 apr. (Adnkronos/Ign) - Da papa Francesco a Maradona passando per la sua personale definizione dell'umorismo. Guillermo Mordillo, che riceverà il Pulcinella Award alla carriera nell'ambito di 'Cartoons on the Bay' (a Venezia fino a sabato 12 aprile), è uno dei cartoonist più famosi del mondo grazie ai suoi inconfondibili omini senza parole che appaiono da cinquant'anni su quaderni, diari, poster, capi d'abbigliamento, cartoni animati e perfino applicazioni per tablet.

Nato a Villa Pueyrredon in Argentina nel 1932, da qualche anno abita a Monte Carlo dopo aver vissuto in Perù, a New York, Parigi e Majorca. Quando parla, anche in italiano, inevitabilmente riaffiora lo spagnolo ed emerge il francese. "A Parigi, dove ho vissuto per 20 anni, ho cominciato a fare quello che faccio oggi. In realtà questa città non mi ha aiutato molto. Infatti io ho lavorato molto con l'Italia e con la Germania".

"Quando ero a Parigi ho realizzato vignette mute perché non conoscevo la lingua. A un certo punto, senza un lavoro, avevo due alternative: o tornare in Argentina oppure fare un'altra cosa, ed è stato fare disegno umoristico senza parole. Non è stato premeditato", sottolinea. Ammette di non pensare ai bambini quando crea, "ma ai bambini che siamo noi. Io ho lavorato per i grandi e piacevo ai bambini, non l'ho fatto apposta però".

Con umorismo racconta tenerezza e paura e attraverso i suoi personaggi vuol dire che un mondo felice è possibile ma è un'utopia: "Io ho lavorato come se un mondo felice fosse possibile. Perché in un mondo felice l'umorismo non è necessario''. Ammette di avere tante paure (''Mi chiedo dove andiamo, cosa facciamo''), di non essere religioso ma di apprezzare molto papa Francesco (''E' la prima volta che un Papa è più giovane di me!, scherza). ''Io sono nato in una famiglia cattolica ma non praticante. Mi sono sempre domandato cosa fosse la religione. Io non ero ateo ma non ero neanche religioso. Avevo 56 anni quando ho capito: ero agnostico, che è un ateo che lascia una porta aperta. So che c'è qualcosa, non so come si chiami, se si chiami Dio'', dice il cartoonist che ammette di apprezzare molto i colleghi italiani.

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