A sparare due uomini, padre e figlio, che hanno colpito le persone riunite a festeggiare l'Hanukkah. Mercoledì comitato sicurezza al Viminale, attenzione a mercatini di Natale e siti ebraici
Gli investigatori antiterrorismo australiani stanno esaminando i legami degli attentatori di Sydney con lo Stato Islamico dopo che le autorità hanno stabilito che i killer di Bondi Beach avevano giurato fedeltà all'Isis, secondo quanto riportato da Abc News Australia. Nell'auto dei due attentatori sono state trovate due bandiere dello Stato Islamico, riferisce Abc.
Le autorità del Nuovo Galles del Sud hanno riferito che almeno 16 persone sono state uccise, compreso un aggressore, e oltre 40 sono rimaste ferite, nell'attacco avvenuto ieri vicino a Sydney, durante un raduno della comunità ebraica per festeggiare l'Hanukkah. Tra le vittime anche una bambina di 10 anni.
La polizia ha confermato che sulla scena sono stati rinvenuti ordigni esplosivi improvvisati, descritti come attivi ma rudimentali. Le autorità hanno dichiarato che non stanno cercando altri sospettati e che le indagini sui possibili moventi sono ancora in corso.
Le autorità australiane riferiscono altri elementi sui due uomini, padre e figlio. Il 50enne, rimasto ucciso nell'attacco, che i media hanno identificato come Sajid Akram, era arrivato la prima volta in Australia nel 1998 con un visto studenti, mentre il figlio 24enne Naveed, ferito e ricoverato in ospedale, è cittadino australiano di nascita. Lo ha reso noto il ministro degli Affari Interni, Tony Burke, precisando che nel 2001 il padre ha ottenuto un "partner visa", cioè un visto per ricongiungimento familiare con una moglie o compagna, e poi è rientrato molte volte in Australia da viaggi all'estero con visti per il rientro di residenti.
I due non erano completamente sconosciuti all'intelligence australiana, che nel 2019 ha tenuto sotto controllo il figlio per circa 6 mesi, una circostanza confermata oggi dal premier Anthony Albanese. "Era stato controllato per la sua associazione con altri, e fu fatta la valutazione che non vi erano indicazioni di una minaccia in corso o la minaccia di una sua azione violenta", ha detto oggi ai giornalisti, precisando che le due persone con cui lui aveva questi contatti sono state in seguito arrestate.
Secondo Abc News, il giovane era stato messo sotto controllo per i suoi contatti con una cellula terroristica dello Stato Islamico con base a Sydney. Il premier Albanese oggi ha affermato che gli inquirenti ritengono che i due, per quanto non fossero legati a una struttura o una cellula terroristica più ampia, abbiano agito spinti da "un'ideologia estremista".
Dal punto di vista logistico, gli inquirenti riferiscono che alcune settimane fa i due si erano trasferiti dalla loro casa a Bonnyrigg in un bed and breakfast a Campsie, molto più vicino a Bondi Beach. La polizia ieri ha fatto irruzione nella casa degli Akram nel quartiere a circa un'ora di distanza dalla scena dell'attacco, fermando tre persone che si trovavano al suo interno. Tutte e tre le persone sono state poi rilasciate senza incriminazioni.
Il governo australiano ha deciso di riformare la legge sulle armi dopo la strage di Bondi Beach. Durante una riunione di governo, presieduta da Albanese, è stato ''convenuto che era necessario un intervento forte, deciso e mirato sulla riforma della legge sulle armi come azione immediata, compresa la rinegoziazione dell'Accordo nazionale sulle armi da fuoco, istituito dopo la tragedia di Port Arthur del 1996, per garantire che rimanga il più solido possibile nell'attuale contesto di sicurezza in continua evoluzione''. In una nota diffusa al termine della riunione si legge che ''i primi ministri hanno concordato di rafforzare le leggi sulle armi in tutto il Paese'', polizia e procuratori generali sono chiamati a elaborare delle opzioni.
Sul tavolo, l'istituzione del Registro nazionale delle armi da fuoco e il ruolo dell'intelligence criminale per valutare le licenze per armi da fuoco. Si intende poi limitare il numero di armi da fuoco che un singolo individuo può detenere, le licenze per armi da fuoco a tempo indeterminato e i tipi di armi legali. Inoltre una condizione per ottenere una licenza per armi da fuoco sarà possedere la cittadinanza australiana.
Come priorità immediata, il governo australiano inizierà a lavorare su possibili ulteriori restrizioni doganali sulle importazioni di armi da fuoco e di altri tipi di armi, tra cui la stampa 3D, le nuove tecnologie e le attrezzature per armi da fuoco che possono contenere grandi quantità di munizioni.
Dalle teste di maiale macellate usate per vandalizzare il cimitero musulmano a Narellan, nella zona sud-occidentale di Sydney, ai fiori portati a Bondi Beach. Così Sydney si è svegliata il giorno dopo la strage alla festa dell'Hanukkah.
Secondo quanto riporta la polizia del Nuovo Galles del Sud, intorno alle 6 del mattino sono stati segnalati resti di animali abbandonati all'ingresso di un cimitero in Richardson Rd, Narellan. ''Sul posto sono intervenuti gli agenti del Camden Police Area Command, che hanno trovato diverse teste di maiale'', si legge in una nota della polizia che ''ha immediatamente avviato un'indagine sull'incidente''. Gli agenti hanno ''rimosso e smaltito in modo appropriato le teste dei maiali''. Nel 2008 l'Associazione musulmana libanese ha acquistato il cimitero nel parco della chiesa anglicana di St. Thomas per far fronte alla carenza di luoghi di sepoltura.
Intanto al Bondi Pavilion si è riunita una folla di persone per deporre fiori. Durante la commemorazione sono state cantante canzoni: prima l'inno nazionale australiano e poi canzoni in ebraico. Sul posto presente anche la polizia australiana.
Il Papa ha lanciato un appello: "Oggi desidero affidare al Signore le vittime della strage terroristica compiuta ieri a Sydney contro la comunità ebraica. Basta con queste forme di violenza antisemite, dobbiamo eliminare l'odio dai nostri cuori".
In Italia mercatini di Natale, cerimonie religiose e target ebraici sorvegliati speciali dopo l'attentato in Australia. L'allerta, come sottolineato dal Viminale, dopo il 7 ottobre 2023 si mantiene al massimo livello, in ogni caso, le misure di sicurezza, in vista anche delle prossime festività natalizie, saranno messe a punto mercoledì pomeriggio, nel corso del consueto Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, già programmato. Alla riunione parteciperanno, oltre al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, anche i vertici nazionali delle forze di polizia. Sarà l'occasione per fare il punto sulle attività di prevenzione e monitoraggio da mettere in campo, anche alla luce delle analisi che arriveranno dall'intelligence.