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Lavoro: Bellanova, scardinati meccanismi arrugginiti per aiutare giovani

Teresa Bellanova, mice ministro allo sviluppo economico
Teresa Bellanova, mice ministro allo sviluppo economico
08 aprile 2016 | 15.41
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"Il nostro Paese aveva bisogno che fossero scardinati i meccanismi un po' arrugginiti del nostro mercato del lavoro, che le persone fossero messe in grado di attivarsi positivamente nella ricerca del lavoro valorizzando talenti e competenze, soprattutto tra i giovani". Così Teresa Bellanova, viceministro allo Sviluppo economico, nel corso della visita alla job fair 'IoLavoro', che si conclude oggi a Torino. Nel corso della tre giorni torinese 14mila ragazzi hanno avuto l’opportunità di portare il loro curriculum alle 100 aziende presenti: nella scorsa edizione, il 25% dei giovani partecipanti ha trovato lavoro.

"Ancora ieri - ricorda Bellanova - l’Istat ci informava che sono tuttora circa 2 milioni i giovani che non studiano e non lavorano, evidenziando quindi la necessità che le realtà migliori del nostro tessuto produttivo abbiano a disposizione un sistema trasparente, accessibile a tutti e da qualunque punto del Paese. Questo abbiamo cercato di fare - continua - con il poderoso sforzo riformatore del Jobs act, con la creazione di una Rete di servizi per il lavoro più semplice ma efficace, sorretta da una infrastruttura di incentivi allo sviluppo e all’innovazione e da un sistema di ammortizzatori sociali che non sono più assistenza, ma sostegno alla riqualificazione e al rientro nel circuito del lavoro".

"Penso – prosegue il viceministro - che 'IoLavoro' felicemente rispecchi lo sforzo innovatore delle misure che sin qui abbiamo messo in campo: le istituzioni pubbliche, dai Centri per l’impiego alla Regione, che cooperano in maniera virtuosa col sistema produttivo e con gli operatori privati per fornire a cittadini e imprese gli strumenti dell’orientamento in un mercato del lavoro che cambia e che esce da una crisi pesante e lunga, le nuove opportunità fiscali e normative per la creazione d’impresa e il lavoro autonomo, le nuove professioni e le competenze di cui si ha maggiormente bisogno; gli incentivi alle imprese che intendono far crescere ricerca e innovazione, che poi sono quelle che resistono meglio e riescono a superare la tempesta della crisi. Una piccola grande rivoluzione, che è anche - e forse prima di tutto – culturale, che poggia sull’impegno delle realtà territoriali virtuose e che passo dopo passo si delinea con sempre maggiore efficacia", conclude Bellanova

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