Il presidente del Pontificio Consiglio per i Testi legislativi: ''Pontificato breve è espressione di puro realismo, non ci crede nemmeno Bergoglio''
Un Giubileo della Misericordia "per fare sentire amate le persone". Il cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, dà questa chiave di lettura all'Anno Santo, che si svolgerà dall'8 dicembre fino al 20 novembre 2016, annunciato a sorpresa ieri da papa Francesco. "La cosa che più mi colpisce - afferma all'Adnkronos il porporato - è che il Giubileo metterà in luce l'amore di Dio per i suoi figli in condizione di sofferenza e di peccato".
Un tema centrale, quello della misericordia, nel pontificato di papa Francesco che ha ricordato che Dio perdona tutto, che "non c'è peccato che Dio non possa perdonare". "E' la visione del Dio come mamma - osserva il porporato - Dio ama talmente i suoi figli che non può stare senza di loro. Il perdono, dunque, è una 'necessità' di Dio e questa è la motivazione profonda. Il che - avverte il cardinale giurista - non ci deve fare pensare che è normale peccare tanto tutto ci sarà perdonato".
Un Giubileo che arriva a sorpresa - tutti attendevano quello del 2025 - e che si colloca in un particolare momento storico. "E' un momento in cui le persone hanno una grande sofferenza. E' quindi importante, anzi necessario, sentirsi amati, consolati. Ecco lo scopo di questo Giubileo annunciato a sorpresa da Francesco: fare sentire le persone amate. Mi fa pensare che questo Giubileo sia un po' come l'estensione della sua persona".
Un annuncio che è arrivato lo stesso giorno in cui il Papa ha detto di sentire che il suo sarà un pontificato breve. "Speriamo che il Papa resti ancora a lungo ma direi che quella espressione è uscita dalla sua spontaneità, frutto di puro realismo ma non ci crede neanche il Papa".
