Lucio Luca, giornalista, scrittore e documentarista è il vincitore del 'Premio Giornalistico Giuseppe Ruffino 2025', giunto quest’anno alla sesta edizione. La cerimonia di consegna si terrà venerdì 31 ottobre alle ore 17 a Palazzo d’Aumale di Terrasini, in provincia di Palermo. Il riconoscimento, istituito nel 2020 in memoria di Giuseppe Ruffino, fondatore della storica testata TerrasiniOggi, viene assegnato ogni anno a un giornalista che si sia distinto per etica, qualità professionale e impegno civile. Nato a Ragusa e cresciuto a Palermo, Lucio Luca, 58 anni, è giornalista professionista iscritto all’albo della Sicilia. Dopo gli esordi al Giornale di Sicilia e a Tgs, ha lavorato per Telecolor Video 3 e nel 1995 ha fondato, insieme ad altri colleghi, il quotidiano Il Mediterraneo. Dal 1997 fa parte della redazione di Repubblica, dove ha seguito inchieste, cronaca, politica e cultura, fino a diventare vicecapo redattore nella sede centrale di Roma.
Autore prolifico, Luca ha pubblicato numerosi volumi, tra cui “Prove tecniche di trasmissione” (2006), “Puellae” (2007, 2019), “Il killer dell’ufficio accanto” (2008), “Dall’altra parte della luna” (2014), “L’altro giorno ho fatto quarant’anni” (2019), “Quattro centesimi a riga” (2022) e “La notte dell’Antimafia” (2024). Il suo prossimo libro, un saggio sui misteri italiani degli ultimi cinquant’anni, uscirà nel gennaio 2026 per Aliberti. Ha realizzato documentari come “Separati in casa” (2015), sull’Europa delle indipendenze, e “Enrico, una vita per un punto”, dedicato alla parabola del tennista Enrico Becuzzi. Dal suo libro “Quattro centesimi a riga” è nato lo spettacolo teatrale “Volevo solo fare il giornalista”, portato in scena in tutta Italia con Salvo Piparo e Michele Piccione.
Nel suo percorso, anche diversi riconoscimenti: il Premio Articolo 21 per la libertà di informazione (2019), il Premio Mario e Giuseppe Francese (2020) e il Premio Nadia Toffa (2024), tra gli altri. L’edizione di quest’anno è dedicata al tema “Il mondo in prima pagina: come cambia il giornalismo estero”, un’occasione per riflettere su come i media raccontano oggi ciò che accade oltre i confini nazionali. In un’epoca segnata da crisi globali, guerre e trasformazioni sociali, il giornalismo internazionale si trova a ridefinire linguaggi e strumenti: dagli inviati di una volta ai nuovi cronisti digitali, dalle grandi firme all’immediatezza dei social network. Un mondo che cambia, ma che continua ad avere bisogno di sguardi competenti, curiosi e liberi. A moderare il dibattito sarà il giornalista Andrea Tuttoilmondo.