Droni russi su Polonia, Tricarico: "Incidente? Ipotesi ardua, drone è lento e pilotato"

L'analisi del generale, ex Capo di stato maggiore dell'Aeronautica militare e attuale presidente della Fondazione Icsa: "Il perché di un simile comportamento è il quesito dirimente"

Polonia, danni dopo l'abbattimento di un drone russo - Afp
Polonia, danni dopo l'abbattimento di un drone russo - Afp
11 settembre 2025 | 01.14
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"Non dovrebbero esserci problemi a ricostruire la dinamica dello sconfinamento del/dei droni russi in territorio polacco. Nell’area, come in tutto il confine est della Nato, gli occhi sono da tempo molto attenti, e, per inciso, in questa attività di sorveglianza attenta l’apporto italiano è di prima grandezza e di grande pregio operativo. Anche le penetrazioni dello spazio a bassa quota non passano inosservate grazie all'integrazione praticamente continua dei sensori radar terrestri e di altro tipo con vettori radar in volo. La Polonia e la Nato quindi dovrebbero sapere esattamente cosa è accaduto ed in quali termini". A dirlo all'Adnkronos è il generale Leonardo Tricarico, ex Capo di stato maggiore dell'Aeronautica militare e attuale presidente della Fondazione Icsa, commentando i droni abbattuti in territorio polacco.

"Atto deliberato? Ipotesi non infondata"

"Semmai più complicato risalire al perché, alle motivazioni alla base dello sconfinamento. L’ipotesi della involontarietà è piuttosto ardua trattandosi di un drone, un mezzo lento, pilotato da remoto e in genere, in assenza di disturbi elettromagnetici, in costante consapevolezza della propria posizione. Di conseguenza - spiega Tricarico - non è infondato ritenere che l’atto sia stato deliberato".

"Perché è stato fatto questione centrale"

"Il perché di un simile comportamento - continua il generale - è il quesito dirimente. Chi fa sorveglianza aerea in aree o periodi di tensione sa che spesso lo sconfinamento è funzionale a saggiare la risposta della Difesa Aerea in termini di avvistamento e reazione. Se fosse questo il caso, la Russia dovrebbe aver avuto conferma della reattività del sistema anche per penetrazioni a bassa quota. L'auspicio - conclude Tricarico - è che l’episodio non travalichi i limiti di un contenuto incidente piuttosto ordinario e che non si voglia conferire al comportamento russo intenzioni di altro e più grave tipo".

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