Estate a Milano: terrazze panoramiche, ristoranti stellati e cibo 'griffato'

Nella capitale della moda tanti gli indirizzi da segnare in agenda, da Ceresio 7 a Sadler, fino alle new entry Da Vittorio Café e DaV by Da Vittorio

La parmigiana 'espressionista' del ristorante Sine by Di Pinto, il duomo di Milano e l'interno del Piccolo Ronin (foto AdnKronos e Ipa)
La parmigiana 'espressionista' del ristorante Sine by Di Pinto, il duomo di Milano e l'interno del Piccolo Ronin (foto AdnKronos e Ipa)
13 agosto 2025 | 16.25
LETTURA: 7 minuti

Milano d'estate ha un ritmo tutto suo, con la città che si trasforma in un palcoscenico di terrazze panoramiche e ristoranti da sogno. Dall’alta cucina pluristellata alle insegne glamour con vista sui tetti e cibo 'griffato', ecco gli indirizzi da segnare in agenda per vivere la capitale della moda con stile e appetito. L'unica raccomandazione? In periodo di ferie e vacanze estive verificare sempre online gli orari di apertura.

ALTA CUCINA ED EXPERIENCE STELLATE

Pronti? Si parte con Sadler (via dell’Annunciata 14 - 1 stella Michelin). Claudio Sadler è un’istituzione della cucina italiana contemporanea. Nel suo elegante ristorante, la precisione tecnica incontra la leggerezza creativa. Ogni piatto è un quadro, ogni ingrediente una pennellata. Un luogo perfetto per una cena speciale, magari approfittando del rooftop per un brindisi al tramonto. Poi c’è Enrico Bartolini al Mudec (via Tortona 56 - 3 stelle Michelin). Non un semplice ristorante ma un’esperienza sensoriale immersa nell’arte e nel design. Il percorso di degustazione è un viaggio attraverso l’eccellenza italiana, con influenze internazionali e una precisione maniacale nei dettagli.

Altro nome da segnare in agenda è Seta - Mandarin Oriental (Via Andegari 9 - 2 stelle Michelin). Lo chef Antonio Guida firma una cucina elegante e complessa, servita in una corte interna che sembra sospesa nel tempo. L’ideale per chi cerca una cena raffinata nel cuore di Milano. A pochi passi da piazza Gae Aulenti, sotto gli edifici specchiati e non distante dal Bosco Verticale, c’è Berton (via Mike Bongiorno 13 - 1 stella Michelin). Andrea Berton è maestro nel trasformare la semplicità in eleganza estrema. I suoi piatti, essenziali e puliti, lasciano parlare gli ingredienti. Qui anche l’esperienza è fondamentale: si può scegliere infatti il 'Tavolo in cucina', un tavolo esclusivo per due persone dal quale si può possibile assistere alla vita in cucina ‘senza filtri’ e degustare un menu libero proposto dallo chef. Oppure una sala privata dotata di schermo a parete che garantisce la privacy necessaria per organizzare incontri di lavoro ed eventi riservati, per un massimo di otto persone.

Storia, tradizione e innovazione si intrecciano nella cucina di Aimo e Nadia (via Privata Raimondo Montecuccoli 6 - 2 stelle Michelin), una cucina che racconta l’Italia più autentica. Un indirizzo che ha fatto scuola, oggi interpretato con sensibilità contemporanea. Iyo (via Piero della Francesca 74 - 1 stella Michelin) è il primo ristorante giapponese in Italia a ottenere la stella Michelin: sushi e cucina fusion eseguiti con una precisione quasi zen, in un ambiente dal design sofisticato. Da provare l’Alice marinata allo yuzu, ricotta di bufala al wasabi, alga nori, polvere di kombu e tobiko e la Millefoglie di gamberi, scampo al passion fruit e tonno scottato. Tra le insegne milanesi più gettonate c’è poi Langosteria ( in via Savona), accompagnata dai bistrot a Porta Genova e in corso Vittorio Emanuele II. Qui si mangiano alcuni dei migliori crostacei e pesce di tutta Milano.

TERRAZZE, ROOFTOP E PISCINE

Ormai un’istituzione milanese, da Ceresio 7 - (Via Ceresio 7), sulla terrazza del palazzo storico dell'Enel, headquarter del gruppo Dsquared2, si trovano piscine a sfioro, skyline mozzafiato e cocktail che sembrano opere d’arte. Qui si cena sotto le stelle, tra insider del fashion e atmosfera da film. Chi cerca invece ristoro in una terrazza urbana dal fascino cosmopolita può puntare su The Dome (Via Giuseppe Mazzini 2), in pieno centro. Perfetta per colazioni scenografiche, brunch eleganti o aperitivi con vista Duomo. Radio Rooftop (Via Marco Polo 18) offre invece un panorama vibrante sui grattacieli di Porta Nuova, musica e mixology di alto livello: il rooftop del ME Milan è il punto d’incontro di chi ama l’energia vibrante di Milano.

MODA, ARTE E CIBO 'GRIFFATO'

A Milano il lusso si mangia con gli occhi, e non solo. In una città dove lo stile è un linguaggio universale, la moda veste anche il cibo, trasformando il capoluogo lombardo nel palcoscenico ideale in cui mettersi a tavola. Architettura, arte contemporanea e una cucina che mescola tradizione e creatività, per un’esperienza multisensoriale sono sinonimi di Fondazione Prada - Ristorante Torre (Largo Isarco 2). Nella zona bar anche gli amanti dell’arte e del design sono appagati: qui si trova un camino attorniato da poltroncine Soviet e tavolini Tulip di Eero Saarinen. Inoltre, sono presenti due opere - Cappa per caminetto (1949) e Testa di medusa (1948-54) - di Lucio Fontana, mentre la ceramica policroma Pilastro (1947) dello stesso artista introduce alla sala del ristorante progettato da Rem Koolhaas con Chris van Duijn e Federico Pompignoli. Nei diversi menu, per il pranzo e la cena, sono consigliati asparagi bianchi e uovo, il risotto Torre, con salsa di crostacei allo zafferano e gamberi rossi crudi e la tartare di vitello con paprika e peperone crusco.

Chi la fusione tra moda e ristorazione l’ha abbracciata da anni è Giorgio Armani, che con il suo Armani/Ristorante e il più mondano Nobu Milano in via Pisoni offre due visioni del lusso distinte. Il primo è fine dining puro, con piatti come ostriche Gillardeau, caviale Beluga e spaghetti con pomodoro datterino giallo. Il secondo porta in tavola i profumi e i sapori del Giappone in un ambiente minimal chic amato da star e imprenditori. Shopping e alta cucina si fondono invece da Louis Vuitton, che dopo il restyling dello storico flagship di via Montenapoleone ha inaugurato il Da Vittorio Café e DaV by Da Vittorio, all’interno dell’elegante Palazzo Taverna. Firmati dai fratelli Cerea (tre stelle Michelin), i due spazi propongono piatti iconici della cucina italiana rivisitati con un tocco haute couture. Il piatto manifesto? Sicuramente il milanesissimo ossobuco con risotto allo zafferano, scolpito a forma di fiore Monogram

Più teatrale è l'approccio di Dolce & Gabbana, che nel Martini Bar (Corso Venezia) ricreano l’atmosfera calda e opulenta della Sicilia, con piatti della tradizione come crostini con acciughe, mezze maniche alla norma e dessert scenografici. Il cocktail bar è perfetto per un aperitivo tra velluti, specchi e luci dorate. In via della Spiga, Ralph Lauren ha portato un tocco d’America con The Bar at Ralph Lauren. Un gentlemen’s club con pareti in boiserie, fotografie in bianco e nero e divani in pelle, dove si servono la Ralph’s salad, hamburger e lobster roll con patatine fatte in casa. All’interno del Bulgari Hotel (via Privata Fratelli Gabba), lo chef Niko Romito propone invece un brunch diventato appuntamento fisso per la Milano gourmet.

Nel cortile del Portrait Milano, legato al gruppo Ferragamo, il ristorante 10_11 offre cucina italiana con stile in un contesto che fonde design e ospitalità. In via Manin, il Plein Hotel firmato Philipp Plein promette di unire pizza, champagne e luci al neon, in un concept dove lo sfarzo non ha freni e il mix esplosivo di glamour e provocazione è sicuramente il piatto forte della casa. Da segnare in agenda anche Giacomo Arengario (Via Marconi 1 - Museo del Novecento). Qui si pranza con vista Duomo e opere d’arte attorno: un incontro raffinato tra cultura e cucina milanese.

CHICCHE EXTRA

Tra gli indirizzi gourmet da non lasciarsi sfuggire ci sono Wicky’s Innovative Japanese Cuisine (Corso Italia 6), che porta in tavola una fusione nippo-mediterranea intensa e creativa. Forte di Andrea Reitano (via Solferino), promette un’atmosfera elegante e piatti che raccontano il gusto contemporaneo. Nella stessa via, anche Dry Milano abbina il piacere della pizza a quello dei cocktail. Spuntini, drink e musica sono protagonisti al Sanctuary (via Andrea Doria 20) tra urban jungle e piatti freschi, perfetti per le sere d’estate. Horto (via San Protaso 5) offre invece cucina sostenibile e vista su Piazza Duomo. Sine by Di Pinto (in viale Umbria 126 - 1 stella Michelin), è un mix mix di creatività e comfort food. Ogni sera, le porte della cucina accolgono pochi ospiti in un viaggio gastronomico unico, e il ristorante offre la possibilità di un incontro diretto con lo chef e la sua brigata. Tra i piatti cult la parmigiana 'espressionista' vestita di nero. E se Sogni (via Anguissola 25) è un rifugio elegante per cene dall’anima sognante, Casa Brera (via Formentini 9) ha l’allure di un bistrot raffinato nel cuore artistico della città.

Infine, nel cuore di Chinatown, in via Vittorio Alfieri 17, sorge House of Ronin. Ospitato in un edificio storico ristrutturato, si snoda su quattro livelli, e spazia dalla cultura giapponese contemporanea all’intrattenimento puro. Al piano terra è situato il Piccolo Ronin, un izakaya moderno che richiama l’atmosfera dei tradizionali pub giapponesi. Da provare gli handroll alle melanzane affumicate e quelli ai carciofi, le patate fritte con la buccia in salsa Roninyaki e shichimi togarashi e il bao di maiale. Ronin Robata al primo piano celebra la cucina giapponese alla griglia mentre Madame Cheng’s al secondo piano accoglie gli ospiti con un cocktail bar elegante e quattro sale karaoke private. Inoltre, dal gennaio, Hatsune Zushi ha aperto le sue porte, portando a Milano l’arte dello shokunin con il maestro Katsu Nakaji. Ogni turno accoglie solo 10 commensali e assicura un’immersione nella tradizione giapponese. Il quarto piano è riservato invece a un esclusivo members club, accessibile solo su invito.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL

threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram

ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza