Giorgio Armani, Pippo Baudo, Emilio Fede, psichiatra: "Scomparsa personaggi illustri crea ansia per futuro"

Claudio Mencacci, co-presidente della Società italiana di neuropsicofarmacologia (Sinpf) e direttore emerito di Psichiatria dell'Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano: "Non solo gli over 65 ma anche i giovani con morte di Baudo, Fede e del re della moda perdono importanti punti di riferimento"

Camera ardente di Giorgio Armani
Camera ardente di Giorgio Armani
06 settembre 2025 | 12.09
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Giorgio Armani, Pippo Baudo, Emilio Fede: in poco più di 2 settimane intere generazioni hanno perso 'maestri' che nei diversi settori hanno segnato un'epoca, l'immaginario collettivo, il modo di fare moda, Tv e giornalismo. "La scomparsa di personaggi illustri crea ansia per il futuro. Non solo gli over 65 ma anche i più giovani, i 40-50enni di oggi, perdono importanti punti di riferimento, così come è stato per la Regina Elisabetta appena 3 anni fa". E' la riflessione dello psichiatra Claudio Mencacci, co-presidente della Società italiana di neuropsicofarmacologia (Sinpf) e direttore emerito di Psichiatria dell'Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano.

Quando la stilista Donatella Versace piange la morte dell'amico Giorgio Armani, re della moda e icona del Made in Italy, e "ammette 'per me era immortale, non ci posso credere. Mi sembra irreale la notizia della sua scomparsa', vuol dire solo una cosa: che è crollata l'illusione che il tempo non passi. E' finita un'epoca - spiega Mencacci all'Adnkronos Salute - dobbiamo essere consapevoli che siamo tutti 'sotto lo stesso cielo'". Con la perdita di figure che "hanno segnato la storia e la cultura del nostro Paese, a noi familiari perché hanno accompagnato intere generazioni - spiega lo psichiatra - scatta la nostalgia. Nostalgia non solo per chi è avanti con gli anni e anagraficamente è più vicino alle tre personalità che hanno interpretato il cambiamento dei valori della società, ma anche per i giovani. Con Baudo, Fede e Armani si chiude un intero capitolo della cultura popolare del secondo Novecento. Tuttavia, per le nuove generazioni la loro scomparsa può essere un'occasione per riscoprire gli ultimi 40 anni della nostra storia".

L'ultimo saluto e abbraccio - non solo social - di migliaia di italiani a Pippo Baudo, il re della televisione italiana, a Emilio Fede, "un bravissimo giornalista", come avverrà per Re Giorgio il giorno delle esequie, "è sinonimo di un lutto collettivo e condiviso", osserva Mencacci. Anche sapere che Milano si ferma per Armani con rose, bandiere a mezz'asta e lutto cittadino lunedì, nel giorno dei funerali che si terranno in forma privata, "aiuta a elaborare il fatto che siamo una collettività, non dei singoli individui, che si stringe intorno ad un uomo che, come Baudo e Fede, ha lavorato con passione, professionalità, serietà e attenzione verso la propria comunità", conclude lo psichiatra.

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