“Tecnologia e creatività possono convivere, o una delle due deve soccombere?”. È la domanda al centro del Premio Letterario Vesta, che indaga il rapporto tra innovazione e immaginazione, tra intelligenza artificiale e parola umana. Giunto alla sua quarta edizione con il patrocinio di Roma Capitale e, in particolare, con il sostegno dell’Assessorato alle Politiche Culturali, celebrerà i giovani scrittori esordienti del Lazio il 12 dicembre alle ore 18 presso Palazzo Valentini.
Il direttore artistico Sara Matteucci sottolinea: “Credo nell’incontro che divide e costringe a ridefinirsi. Tecnologia e creatività possono coesistere solo se accettano di non assomigliarsi”.
Il Premio Vesta va oltre il premio. Tradotto in azione, 1.000 euro e una selezione di libri, grazie a Edizioni Magi, saranno devoluti all’Associazione Tor Più Bella, attiva nella riqualificazione del quartiere di Tor Bella Monaca. Il Premio accoglie, inoltre, la collaborazione con l’Associazione Toponomastica Femminile, che lavora per riequilibrare la presenza delle donne nella toponomastica italiana, oggi ferma al 5%. Il vincitore del Vesta avrà la possibilità di seguire corsi dedicati alle automazioni creative e alle applicazioni dell’intelligenza artificiale per la scrittura, grazie alla borsa di studio offerta da Carriere.it e dal suo nuovo hub Carriere.ai. “Vogliamo formare autori - afferma Sara Matteucci - capaci di guidare il cambiamento, non di subirlo. L’intelligenza artificiale va compresa e usata per ampliare il sapere, non per sostituirlo”.