
Con "Settembre nero", edito da La nave di Teseo
È Sandro Veronesi con "Settembre nero", edito da La nave di Teseo, il vincitore della XV edizione del Premio Lattes Grinzane, riconoscimento internazionale intitolato a Mario Lattes e organizzato dalla Fondazione Bottari Lattes, dedicato ai migliori libri di narrativa italiani e stranieri pubblicati nell'ultimo anno. Gli altri finalisti di questa edizione sono stati Mathieu Belezi con "Attaccare la terra e il sole" (Gramma Feltrinelli, traduzione di Maria Baiocchi), Jenny Erpenbeck con "Kairos" (Sellerio, traduzione di Ada Vigliani), Paul Lynch con "Il canto del profeta" (66thand2nd, traduzione di Riccardo Duranti), Alia Trabucco Zerán con "Pulita" (Sur, traduzione di Gina Maneri).
Contestualmente alla cerimonia di premiazione, alla scrittrice etiope Maaza Mengiste, pubblicata da Einaudi, è stato conferito il Premio Speciale Lattes Grinzane, attribuito in ogni edizione a un'autrice o a un autore internazionale di fama riconosciuta a livello mondiale e che nel corso del tempo abbia ricevuto un condiviso apprezzamento di critica e di pubblico. Nella sua lectio magistralis, Mengiste ha proposto una lucida ma appassionata analisi dei tempi di oggi in forma di lettera, con una riflessione che si è sviluppata a partire dalla domanda: "Anche tu, come me, senti che siamo un passo più in là rispetto alla giusta sequenza delle cose?".
La cerimonia di premiazione, condotta da Alessandro Mari, si è svolta sabato 11 ottobre 2025 al Teatro Sociale 'Giorgio Busca' di Alba (Cuneo).
A determinare la vittoria di Veronesi, sono stati i voti di 400 studentesse e studenti di 24 giurie scolastiche delle scuole superiori in tutta Italia, più una di Lima (Perù).
La Giuria Tecnica del Premio, che lo scorso aprile aveva indicato l'opera di Veronesi tra quelle finaliste, aveva motivato così la sua decisione: "'Settembre nero' è un romanzo che si muove nella insidiosa rena dorata dell’adolescenza, come le sabbie mobili sulla spiaggia dove si consuma una delle scene madri del romanzo. Il protagonista è il giovane Gigio, nell’estate in cui scopre l’amore per Astel, tra tenerezza e psicotica esaltazione di sé, nel disperato desiderio di essere come lei lo vede. Prima esperienza di quell'errore di valutazione che fa oscillare tra gioia e disperazione. E assieme all’amore, volubile, Gigio, scopre l’inganno degli adulti, con i suoi genitori incapaci di evitare che il mondo gli possa crollare addosso (il colpo di scena è un salto di vento narrativo, una strambata, che dà una vorticosa accelerazione sul finale). Gigio è figlio di una irlandese, la rossa, Astel di una etiope, la nera: colori di un esotismo in bilico tra erotismo e razzismo, in un’Italia che non sa ancora essere multiculturale, prova a uscire dal clima di un'epoca pesante come il piombo, ingannevole come la plastica. L’estate è quella del 1972, quando il gruppo di terroristi di Settembre nero fece strage di atleti israeliani alle Olimpiadi. E se l’amore è un tema eterno, coniugato nell’infanzia tutta novecentesca vissuta al mare, nel romanzo ci sono piccoli segni di un tempo irripetibile, che Veronesi coglie come un collezionista di conchiglie che sono sotto gli occhi di tutti ma in pochi sanno abbinare: dalla noia ipnotica delle estati prima dell’era digitale a “l’odore di sole” che è un misto di plastiche, creme e pelli sudate, surriscaldate. Odore di ciò che è ovunque e non puoi guardare dritto in faccia, come la felicità”.
Nei suoi quindici anni di storia, il Premio ha visto il coinvolgimento di quasi 5000 studenti e studentesse appartenenti a 330 diversi istituti scolastici in Italia e non solo, grazie all’adesione delle scuole italiane a Buenos Aires, Parigi, Barcellona, Istanbul, Praga, Bruxelles, Atene, Madrid e Lima. Sono state finora più di 70 le case editrici che hanno concorso con le opere dei loro autori e autrici.