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'Verità per Neruda', incontro all'Istituto Cervantes a Roma col nipote Reyes, lo scrittore Ippolito e l'avvocata Flores

Per denunciare l'uccisione del grande autore, subito dopo l'insediamento di Pinochet al governo

Il poeta cileno Pablo Neruda, premio Nobel per la letteratura nel 1971.
Il poeta cileno Pablo Neruda, premio Nobel per la letteratura nel 1971.
05 ottobre 2023 | 22.07
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"Verità per Neruda" è il titolo di un incontro che si terrà il 9 ottobre all'Istituto Cervantes di Roma, alle 18,30 nella Sala Dalì, in Piazza Navona 91. Interverranno il nipote del poeta, Rodolfo Reyes, che è anche legale dei familiari, e Roberto Ippolito, autore di "Delitto Neruda. Il poeta Premio Nobel ucciso dal golpe di Pinochet", pubblicato da Chiarelettere. Ma l’evento è anche l'occasione per un omaggio al vincitore del riconoscimento svedese per la letteratura nel 1971, orgoglio mondiale della poesia in lingua spagnola, non solo del Cile. Un artista amato da sempre senza frontiere.

I due interlocutori ricostruiscono come morì il poeta mezzo secolo fa, insieme all’avvocata querelante nel processo sulla sua morte poco chiara, Elisabeth Flores. Partecipa l’ambasciatore del Cile, Ennio Vivaldi. La fine del poeta "non fu naturale" come ricostruiscono Reyes e Ippolito, con il contributo di contributo di Flores. L’incontro si svolge con l’interprete Enrique Hernandez e la collaborazione della Libreria Nuova Europa I Granai. Due giorni dopo il terzetto interverrà anche a Capri, dove Neruda fu in esilio e successivamente a Como. Questi appuntamenti fanno parte del tour in programma in numerose regioni per "Delitto Neruda".

All’Instituto Cervantes, per la prima volta in assoluto, Reyes e Flores raccontano tutti gli sviluppi della battaglia giudiziaria in corso per dichiarare formalmente l’uccisione di Neruda e Ippolito illustra i documenti e le testimonianze raccolti, che smentiscono la versione ufficiale del decesso per il tumore alla prostata.

Poeta dell’amore, della passione civile e della vita, Neruda morì il 23 settembre 1973, appena dodici giorni dopo il golpe di Augusto Pinochet. L'indomani sarebbe partito per il Messico, dove sarebbe stato una spina nel fianco della sanguinosa dittatura. La falsità del certificato medico e il ritrovamento nel corpo del batterio Clostridium botulinum, che può essere un’arma biologica fatale, sono soltanto alcuni degli elementi al centro della conversazione nella Sala Dalì in Piazza Navona.

Gli ultimi accertamenti scientifici, resi noti a febbraio scorso, costituiscono infatti un’ulteriore prova che la sua morte "è stata provocata". Reyes e Flores si stanno battendo incessantemente per ottenere la chiusura delle indagini e la sentenza della magistratura cilena. Nelle pagine di "Delitto Neruda", Roberto Ippolito descrive in modo dettagliato che il letterato non era un malato terminale e che invece "lavorò fino all’ultimo, pur subendo ripetuti oltraggi".

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