"L'Europa deve adottare una politica energetica omogenea, che abbia una logica. Non si possono investire fino a 73 miliardi l'anno per promuovere le rinnovabili e poi far aumentare l'utilizzo di carbone. Questo è il mix energetico più stupido che esista". Lo sottolinea nel suo invito al convegno del 'Cortile di San Francesco' in corso ad Assisi, Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni.
"I sussidi per le rinnovabili ricadono su bollette di tutti eppure - osserva - l'Europa è l'unico continente che ha accettato il concetto di carbon pricing, respinto da America, India e Cina".
L'ad di Eni ricorda i danni ambientali legati all'utilizzo del carbone: "Basta l'uno per cento in più di carbone per annullare il 10 per cento di beneficio ottenuto con le rinnovabili. Non si può lasciare il mercato libero di scegliere il mix energetico, visto che oggi il costo del carbone è la metà in termini di Btu".
Parlando degli obiettivi della Conferenza COP 21 delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a Parigi dal 30 novembre al 11 dicembre prossimi, Descalzi sottolinea: "Se a Parigi si definiranno gli obiettivi di riduzione delle emissioni, ma non si definiranno piani d'azione e politiche convergenti applicate da tutti allo stesso modo, non servirà a niente".
L'ad di Eni ricorda che oggi si producono 32 miliardi di tonnellate di CO2 l'anno, ma per limitare rispetto all'epoca preindustriale "l'aumento delle temperature globali a 2 gradi entro il 2030 ne dovremmo produrre non più di 22-23 miliardi. E invece rischiamo di arrivare a 38 miliardi con un aumento fino a 4 gradi. E a quel punto il processo diventerebbe irreversibile".
