"Il nuovo Ccnl Tlc rappresenta un punto di svolta per la filiera delle telecomunicazioni perché guarda avanti e mette al centro il valore delle persone. È un contratto di trasformazione che nasce da un dialogo serio e responsabile, e che testimonia la grande responsabilità sociale del nostro settore: nonostante un mercato che non è ancora uscito dalla crisi, le imprese hanno scelto di fare la loro parte, anche in coerenza con gli interventi previsti dal Governo nella legge di bilancio, che prevede misure di agevolazione fiscale per incrementi economici riconosciuti dai rinnovi contrattuali. Tuttavia, questo impegno deve essere accompagnato da politiche industriali coerenti e di lungo periodo: senza un cambiamento strutturale nelle politiche del Sistema Paese, ogni sforzo delle imprese rischia di essere vano". Ad affermarlo è il presidente di Asstel, Pietro Labriola, commentando il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Telecomunicazioni.
"Le telecomunicazioni - sottolinea Labriola - sono una componente strategica dell’economia italiana – oltre 200 mila occupati, più del 6% del Pil e investimenti per oltre 114 miliardi di euro dal 2010 – e meritano una visione di politica industriale che ne riconosca il ruolo centrale per la competitività nazionale. È il momento di agire con coerenza e visione, per fare della nostra filiera uno dei motori della digitalizzazione e della crescita del Paese".
"Questo rinnovo, rileva Laura Di Raimondo, Direttrice Generale di Asstel, "mette a disposizione strumenti concreti per governare le trasformazioni in atto. Il nuovo modello di classificazione del personale, basato sulle Aree Professionali, supera i vecchi livelli e valorizza le competenze, l’occupabilità, collegando in modo più diretto le responsabilità ai percorsi di crescita. Particolare attenzione è stata riservata al comparto Crm/Bpo, per il quale nasce un’area contrattuale dedicata, per contrastare i fenomeni di dumping contrattuale, che introduce maggiore flessibilità organizzativa e sostenibilità economica, assicurando continuità occupazionale attraverso una revisione della clausola sociale. Il contratto innova anche in materia di welfare rafforzando la previdenza complementare e la sanità integrativa di settore, prevedendo nuovi permessi per genitorialità, violenza di genere e bisogni educativi speciali e potenziando il lavoro agile, rendendolo più inclusivo e orientato a risultati misurabili. Infine, si è scelto di creare una correlazione tra i principi Esg (Environmental, Social, Governance) e gli istituti del Ccnl consolidando la visione condivisa del lavoro fondato su sostenibilità, partecipazione e responsabilità sociale".