Dazi, Menna (Garofalo): "Tariffe al 91,74%? Confidiamo dimostrare correttezza vendite e tornare a normalità"

L'ad di pasta Garofalo Massimo Menna all'Adnkronos parla del provvedimento del Dipartimento del commercio americano sul dazio preliminare del 91,74% sull’export di pasta negli Usa dopo l'indagine antidumping

Dazi, Menna (Garofalo):
07 ottobre 2025 | 14.09
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“Siamo confidenti che si possa tornare alla normalità dopo aver dimostrato la correttezza delle nostre vendite in Usa. La nostra azienda, come altre, deve provvedere a fornire una memoria difensiva, e la presenteremo in questi giorni, per rispondere a tutti punti che ci vengono contestati. Siamo consapevoli che si tratta di contestazioni infondate per aver praticato il sottocosto in Usa rispetto ai prezzi che vengono praticati in Italia per la stessa tipologia di prodotto”. E’ quanto afferma Massimo Menna, amministratore delegato di pasta Garofalo, intervistato dall’Adnkronos in merito al provvedimento del Dipartimento del commercio americano che avrebbe deciso di applicare al pastificio di Gragnano un dazio preliminare del 91,74% sull’export negli Usa, accusato di dumping, tariffa che si andrebbe ad aggiungere al 15% erga omnes applicata da questa estate.

“Non è la prima volta che veniamo sottoposti a controlli di questo tipo, attraverso un questionario al quale abbiamo dovuto rispondere ed in base al quale il Dipartimento fa le proprie valutazioni. E’ una procedura lunga. Questa volta due pastifici americani, hanno chiesto di mettere sotto revisione anti dumping una dozzina di pastifici italiani, tra i quali il Dipartimento del commercio americano ha scelto i due che hanno esportato di più nel periodo 1 luglio 2023-30 giugno 2024. Il nostro pastificio, in particolare, - spiega - ha esportato pasta per circa 17 miliardi di dollari negli Stati Uniti, rappresentano il primo mercato estero per noi”. La regola è che la media dei dazi dei primi due pastifici, quindi il 91,74% si applica anche a tutti quanti gli altri.

“Provo tristezza - aggiunge Menna - in quanto uno di questi due pastifici ‘petitioners’ è di proprietà di un fondo a matrice anche italiana e possiede anche stabilimenti in Italia. E’ triste, non si fa così la concorrenza”. Quanto ad una ipotetica apertura di uno stabilimento negli States Menna lo esclude categoricamente: “Non è nei nostri programmi, assolutamente. Noi continueremo a produrre in Italia, a Gragnano, non stiamo proprio pensando di aprire uno stabilimento in Usa”.

Quanto alle recenti affermazioni di un portavoce della Commissione Ue che ha riferito come 'la Commissione, in stretto contatto con il governo italiano sta dialogando con gli Stati Uniti e che interverrà se necessario' Menna commenta: "E' importante quello che sta facendo il ministero degli Esteri che ha interessato la Commissione europea della questione dazi alla pasta italiana per far capire che ci sono errori, cose che non stanno né in cielo né in terra…Noi comunque, per ora navighiamo a vista”. ( di Cristina Armeni)

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