Più veloce, più preciso, ma non è super-intelligenza: tutto su ChatGpt-5

La famigerata AGI, intelligenza artificiale generale, non è ancora qui. Ma il nuovo modello di OpenAI punta a consolidare il suo primato

Più veloce, più preciso, ma non è super-intelligenza: tutto su ChatGpt-5
08 agosto 2025 | 14.29
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Dopo mesi di attesa, OpenAI ha presentato ufficialmente Gpt-5, la nuova versione del modello linguistico che alimenta ChatGpt. Il lancio, trasmesso in diretta streaming con una regia che ricordava i keynote Apple, ha confermato molte delle voci che circolavano: GPT-5 è più rapido, più accurato, meno incline a "allucinazioni" e, soprattutto, disponibile anche per gli utenti gratuiti.

Secondo il Ceo Sam Altman, Gpt-5 rappresenta “un importante passo avanti sulla strada verso l’intelligenza artificiale generale” (Agi), pur ammettendo che non si tratta ancora di un sistema capace di apprendere autonomamente dal mondo reale: “Non impara in modo continuo dalle cose che scopre. Ed è proprio questa, secondo me, una caratteristica imprescindibile dell’Agi”.

Un’evoluzione più che una rivoluzione

Fino a ieri si poteva scegliere se interrogare 4o, o3, o4-mini e gli altri modelli ‘legacy’, ora c’è solo il 5. Ma non è un singolo modello: le domande semplici vengono gestite da quelli più leggeri e rapidi, mentre se si chiede di andare in profondità si attiva un ragionamento più profondo e articolato. Questo sistema permette a Gpt-5 di essere più veloce rispetto ai suoi predecessori, al punto che lo stesso Altman ha detto di temere, scherzando, che il modello stia “saltando qualcosa”.

Le versioni più avanzate – Gpt-5 Thinking e Gpt-5 Pro – sono disponibili per gli utenti a pagamento e permettono di “pensare più a lungo” prima di rispondere, consumando più token per elaborazioni più approfondite. Ma anche gli utenti free possono ottenere risposte più articolate digitando comandi espliciti come “think hard”, pensa in modo approfondito.

Chi ha testato già per qualche giorno il nuovo prodotto di OpenAI ne apprezza soprattutto l’affidabilità. Simon Willison, sviluppatore e autore, lo ha definito “il mio nuovo modello preferito”, pur riconoscendo che non si tratta di una rivoluzione: “Non fa più errori stupidi, ed è decisamente più competente”.

Prezzo competitivo, ma il coding resta terreno di scontro

OpenAI ha fissato un prezzo aggressivo per Gpt-5: 1,25 dollari per milione di token in input, in linea con Gemini 2.5 Pro di Google e ben al di sotto dei 15 dollari per milione chiesti da Anthropic per Claude Opus 4.1. Una strategia che punta a consolidare la leadership anche sul mercato enterprise, dove OpenAI conta già 5 milioni di aziende clienti.

Ma se da un lato Gpt-5 si comporta bene nel coding, dall’altro non convince tutti. Dan Shipper, Ceo di Every, segnala che senza un esplicito comando di "pensare più a fondo", il modello tende ancora a inventare dettagli. McKay Wrigley, sviluppatore AI, afferma che “Claude Code con Opus resta il migliore, e non di poco”. Dall’altra parte, Michael Truell (Ceo di Cursor) considera GPT-5 il modello “più intelligente” finora utilizzato.

Il vero nodo? Come nota Axios, Gpt-5 riesce a portare un’idea di software fino al codice funzionante in un singolo passaggio. Una capacità che Altman ha definito “software on demand”, e che potrebbe definire una nuova era.

Un iPhone dell’AI?

Secondo Martin Peers di The Information, GPT-5 è già oggi il protagonista assoluto della scena tech, tanto da aver “oscurato l’hype attorno al prossimo iPhone”. OpenAI ha più di 700 milioni di utenti settimanali e viaggia verso un fatturato di oltre 12 miliardi di dollari annui. Non stupisce quindi che dopo l’ultima vendita di azioni (interna) l’azienda abbia raggiunto una valutazione di 500 miliardi di dollari.

“Lo scenario che si profila è quello di un duopolio AI simile a quello degli smartphone: ChatGpt come l’iPhone, Gemini di Google come l’Android. Gli altri – Grok di xAI, Llama di Meta, o persino Anthropic – dovranno trovare uno spazio”, scrive Peers.

Sicurezza: verso un nuovo modello di moderazione

Un aspetto meno spettacolare ma forse cruciale riguarda la sicurezza. Gpt-5 introduce per la prima volta il concetto di “safe completions”: invece di rifiutare bruscamente una richiesta considerata rischiosa, il modello prova a offrire comunque una risposta utile e informativa nei limiti delle linee guida.

Un esempio? Alla domanda su come accendere fuochi d’artificio, Gpt-5 rifiuta di fornire istruzioni dettagliate, ma spiega cosa può dire sull’argomento in modo generico. L’obiettivo è evitare le frustrazioni da "rifiuto totale", cercando un equilibrio tra utilità e sicurezza.

Altman ha ammesso che rendere i modelli sia “utili che sicuri” è uno dei grandi problemi della ricerca AI.

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