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Scadenze Tari 2024, quanto si paga? Ipotesi proroga per le tariffe

Potrebbero essere fissate entro il 30 giugno e non entro il 30 aprile

Cassonetti a Roma
Cassonetti a Roma
27 aprile 2024 | 06.54
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Solitamente la scadenza per fissare le tariffe della Tari - la tassa sui rifiuti - con il piano economico dei Comuni (PEF) che deve essere approvato annualmente, arriva entro il 30 aprile, ma quest'anno potrebbe esserci una proroga al 30 giugno con la legge di conversione del decreto 39 del 2024 (quello sui bonus edilizi).

Nella conversione del decreto potrebbe essere inserito un emendamento che dia tempo fino al 30 giugno agli enti locali per determinare le tariffe della Tari, senza l'obbligo di dover confermare quelle del 2023 provvisoriamente. Il rinvio è stato richiesto dall'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e servirebbe per adeguare le tariffe della tassa ai prezzi correnti. Una proroga necessaria, visti anche gli incrementi dei costi del servizio. Una conferma delle tariffe dello scorso anno senza approvazione di nuove, potrebbe far correre agli enti locali il rischio di non riuscire, con il gettito della tassa, a coprire i costi del servizio.

Se i Comuni non rispettano la scadenza del 30 aprile per la delibera, senza una proroga saranno costretti a confermare provvisoriamente le tariffe del 2023 e provvedere all'approvazione delle nuove tariffe successivamente. Questo provocherebbe una discrepanza con quanto previsto dalle norme e prescrizioni Arera, visto che le tariffe provvisorie sarebbero attuabili solo per la Tari ma non per la tariffa rifiuti corrispettiva (quella che valorizza chi si impegna nella raccolta differenziata).

Quando detto fino a ora, ovviamente non andrebbe minimamente a intaccare, in un caso o nell'altro, il calendario delle scadenze Tari che devono rispettare i cittadini per i versamenti. Ricordiamo che la Tari essendo una tassa a livello locale, è regolata dal singolo Comune e prevede scadenze differenti in base alla zona di residenza. Ci sono Comuni che prevedono solo due rate per il versamento della tassa, mentre altri possono arrivare anche a quattro. L'unica regola da rispettare a livello nazionale è quella che prevede che l'ultima rata debba essere richiesta successivamente al 30 novembre (e solitamente entro fine anno) o dopo la pubblicazione delle tariffe per l'anno in corso.

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