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Cronaca

Estremisti destra, procura contesterà aggravante terrorismo

14 novembre 2019 | 16.02
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Domani padre e figlio arrestati davanti al gip per l'udienza di convalida

Foto Fotogramma - FOTOGRAMMA
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Si terrà domani mattina, davanti al gip del tribunale di Siena, Roberta Malavasi, l'udienza per la convalida dell'arresto di Andrea Chesi, 60 anni, dipendente di Banca Mps, e del figlio Yuri, 22 anni, dipendente di una concessionaria auto di Siena, residenti a Sovicille (Siena), ai domiciliari dalla sera di martedì scorso nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Firenze e della Digos di Firenze e Siena su una presunta organizzazione eversiva di estrema destra.

Altre dieci persone sono indagate, e tra queste anche la moglie di Chesi, Sabrina Vannini, 52 anni. Tutti gli indagati sono residenti nel Senese e hanno tra 50 e 60 anni. Padre e figlio sono stati arrestati in flagranza di reato dalla Digos dopo che, durante le perquisizioni, nella loro disponibilità sono stati trovati tritolo, polvere da sparo e parti di bombe della seconda guerra mondiale, tra cui spolette e detonatori.

Per tutti e dodici gli indagati si ipotizza il reato di detenzione abusiva di armi correlata alla costituzione di un'associazione con finalità eversiva. Andrea e Yuri Chiesi risultano indagati per associazione con finalità di terrorismo dalla procura di Firenze e questa aggravante sarà contestata anche domani dalla procura di Siena durante l'udienza di convalida dei fermi. L'arresto per ora è avvenuto a Siena solo per il possesso illegale di armi.

Dalle indagini, che si sono avvalse anche di intercettazioni telefoniche e del controllo di una chat di collegamento tra gli indagati, sarebbe emerso che il gruppo stava progettando anche un attentato alla moschea di Colle Val d'Elsa (Siena), intento poi abbandonato per il timore che la polizia seguisse già la loro attività.

Nel corso delle perquisizioni nelle abitazioni degli indagati, oltre all'esplosivo, sono state trovate e sequestrate numerose armi e simboli nazisti e fascisti. I legali della difesa sottolineano che tra le armi rinvenute, quelle funzionanti erano regolarmente denunciate, mentre le altre sarebbero "inerti" oppure copie.

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