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Covid, "Lombardia verso nuove restrizioni"

Pregliasco: "Oggi riunione Cts per valutare limiti soprattutto in quella che è l'attività ludica"

(Fotogramma)
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16 ottobre 2020 | 09.28
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Verso nuove restrizioni in Lombardia per provare a frenare la marcia dei contagi da Covid-19: "Oggi avremo un incontro del Comitato tecnico scientifico regionale, nel quale si discuteranno iniziative da modulare che presumibilmente andranno in quel senso". Lo preannuncia Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università degli Studi di Milano e componente del Cts lombardo, intervenuto ad 'Agorà' su Rai3. "Credo che in questo momento - anticipa l'esperto - potremmo attuare provvedimenti che non siano scioccanti e micidiali, ma che" proprio per evitare interventi più drastici in futuro "prevedano restrizioni soprattutto in quella che è l'attività ludica".

LE ATTIVITA' LUDICHE - "Credo che in questa fase bisognerà assolutamente tenere fermi gli aspetti che ci interessano di più" e cioè "la scuola e il lavoro", prosegue l'esperto. Le misure dovrebbero quindi riguardare "la parte più ludica e non indispensabile" delle attività. "Purtroppo ci saranno degli effetti anche negativi che dovranno essere valutati", tiene a precisare Pregliasco. Ma "questo è un elemento che, se attuato bene, ci permetterà di evitare lo spettro di altre opzioni che purtroppo vediamo già in essere in Inghilterra o in Francia".

L'obiettivo è scongiurare l'incubo di un "lockdown generalizzato: sarebbe efficace da un punto di vista sanitario, ma devastante per il resto - avverte il direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano - Però" per evitarlo "dobbiamo parlarne, in termini di pianificazione e interventi modulari".

LA SCUOLA - "La scuola è un luogo sicuro" e "sicuramente i ragazzi stanno meglio" in classe "che non a oziare in un parco o a bighellonare in un centro commerciale". Fatta questa premessa, però, in un'ottica di contenimento dei contagi da Covid-19 va considerato che "il problema sono gli arrivi e le uscite - spiega ancora Pregliasco, in vista della riunione del Cts lombardo prevista a quanto si apprende nel tardo pomeriggio - Quindi si tratterà a mio avviso di riorganizzare magari gli ingressi, garantendo l'attività in presenza dei ragazzi più giovani e prevedendo magari un 50% di attività didattica a distanza per i più grandi, in università" o nelle fasce d'età in cui "possono comunque essere autonomi e non creare problemi alle famiglie".

"Nessuna delle nostre attività è a rischio zero", precisa l'esperto. "Ogni contatto è un rischio potenziale di infezione, non esiste un manuale preciso ed è questa la difficoltà per tutti i decisori politici rispetto a cosa fare". Tuttavia, "è il buonsenso che ci dice che tutte le condizioni di assembramento in qualche modo facilitano i contagi".

"A livello scolastico - ripete il virologo - ritengo che le procedure" interne agli istituti "garantiscano una sicurezza adeguata, così come c'è sicurezza all'interno degli ospedali". Per il direttore sanitario Galeazzi "è importante ribadirlo, perché cominciamo a vedere dei pazienti che esitano a venire in ospedale e trascurano le altre patologie che comunque ci sono".

IL LAVORO - "Anche sul lavoro, in alcune situazioni e tipologie di attività il rischio c'è - aggiunge l'esperto - perché durante l'attività lavorativa si abbassa il livello di attenzione e ci si abitua al rischio. Anche in questo caso c'è poi il problema dei trasferimenti", quindi si tratta di "dover calibrare ciò che non si può fermare per le esigenze sociali ed economiche, e ciò che invece può essere trascurato proprio nell'ottica di evitare situazioni senza controllo". Quanto infine all'ambito familiare, per Pregliasco "in famiglia il rischio è che, abbassando le difese, non stiamo attenti come lo stiamo attenti".

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