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Questione di feeling, i punti in comune Pd-M5S

Questione di feeling, i punti in comune Pd-M5S
24 aprile 2018 | 12.44
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Lavoro e sanità? Oppure famiglia e lotta alla povertà? Quali saranno i temi su cui le forze politiche riusciranno a trovare un accordo che permetta la formazione di un nuovo esecutivo? Secondo il presidente della Camera Roberto Fico - al quale il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha affidato il mandato esplorativo per verificare la possibilità di dar vita a una maggioranza di governo tra M5S e Pd - "si deve partire dai temi e dal programma per l'interesse del Paese". Ma quali sono i punti programmatici intorno a cui potrebbe costruirsi quest'alleanza? Il focus potrebbe concentrarsi, in particolare, su 3 temi cari a entrambi i partiti: povertà, famiglia e lavoro. Temi contenuti sia nel contratto di governo proposto dal M5S per garantire un esecutivo "forte" sia nelle proposte lanciate di recente su Facebook dal segretario dem Maurizio Martina.

POVERTA' - Per quanto riguarda il primo punto, la lotta alla povertà, alcune delle proposte del programma Pd non appaiono così lontane da alcuni cavalli di battaglia dei Cinque Stelle. Mentre i dem propongono di "allargare il Reddito di Inclusione per azzerare la povertà assoluta in tre anni e potenziare le azioni contro la povertà educativa", i pentastellati "per contrastare povertà e disoccupazione" puntano a "un potenziamento dei sistemi attuali di sostegno al reddito, volto anche al superamento della frammentazione attuale". Si tratta di proposte simili, basate sull'adozione di misure volte a contrastare la povertà, che potrebbero trovare una sintesi efficace qualora Pd e M5S riuscissero nella complicata impresa di formare un governo.

LAVORO - In merito al tema del lavoro, il Partito Democratico propone l'adozione di un salario minimo garantito per tutti, ovvero "una misura di civiltà per combattere l'opportunismo dei lavoretti sottopagati, dei contratti pirata, delle cooperative spurie e delle piattaforme digitali". Il principale cavallo di battaglia del M5S è, invece, l'introduzione del reddito di cittadinanza, un sussidio destinato a chi è senza lavoro o in stato di indigenza, ma erogato solo a particolari condizioni. Anche in questo caso i due partiti condividono una visione simile basata su alcuni obiettivi principali, tra cui la lotta alla disoccupazione, l'introduzione di politiche attive del lavoro e la garanzia di retribuzioni adeguate per tutti.

FAMIGLIA - Altro nodo centrale dei programmi elettorali di Pd e M5S - sul quale i partiti potrebbero trovare un punto di incontro - è la promozione delle politiche sulla famiglia. Mentre i dem propongono l'ntroduzione di un "assegno universale per le famiglie con figli, la carta dei servizi per l'infanzia e nuovi strumenti di welfare a favore dell'occupazione femminile, per ridurre le diseguaglianze e sostenere il reddito dei ceti medi", i pentastellati rimarcano "la necessità di politiche di sostegno alle famiglie" attraverso "l'espansione del sostegno monetario al costo dei figli e la promozione, anche attraverso coerenti politiche di incentivazione, della possibilità di combinare lavoro e responsabilità familiari; un salario minimo; una maggiore flessibilità".

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