Borsa, Piazza Affari gira in negativo: pesa il tonfo di Azimut

Titolo ha chiuso in forte calo (-10,07% a 32,59 euro), dopo essere arrivato a perdere fino al 15,67% dopo segnalazioni della Banca d'Italia.

Borsa, Piazza Affari gira in negativo: pesa il tonfo di Azimut
13 novembre 2025 | 18.01
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Seduta contrastata per la Borsa di Milano, che ha chiuso in lieve ribasso. Il Ftse Mib ha terminato la giornata con una variazione negativa, a 44.755,36 punti segnando -0,08%. A sostenere l’indice sono stati Hera (+2,79% a 4,052 euro), Leonardo (+2,35% a 51,36 euro) e Banca Monte Paschi di Siena (+2,00% a 8,792 euro). Bene anche Banco Bpm, in crescita dell’1,58% a 13,475 euro.

Protagonista in negativo è stata Azimut, che ha chiuso in forte calo (-10,07% a 32,59 euro), dopo essere arrivata a perdere fino al 15,67% nel corso della seduta. Il titolo del gruppo di risparmio gestito è finito sotto pressione in seguito alle segnalazioni della Banca d’Italia, che avrebbero evidenziato “rilevanti carenze” nella struttura di controllo e governance.

“Era un ottimo momento per il risparmio gestito – ha spiegato all’Adnkronos Pietro Calì, Executive Partner di Copernico Sim – dato che, con bassi tassi di interesse, le banche stanno guardando alle società di gestione come player in grado di sostenere i conti. Ma data la gravità della segnalazione, il mercato può ritenere che ci possano essere costi impliciti (maggiori controlli, possibili multe, necessità di ristrutturazione) oppure che l’immagine della società possa risentirne”.

Calì ha sottolineato inoltre che “il settore va molto bene, con abbondante liquidità e grandi possibilità di raccolta per tutte le società di gestione del risparmio. Azimut è sempre stata sottovalutata rispetto alle altre e con una variabile critica: è poco contenibile, data la diffusione del suo azionariato tra i consulenti. Questo la rende una preda più cara da contendere”. “Dalla sua – ha aggiunto – c’è la storica generosità sui dividendi, ma ora bisognerà capire se la società pubblicherà un piano di rimedio con tempi, costi stimati e impatto sul business”.

Sul caso è intervenuto anche il presidente di Azimut Holding, Pietro Giuliani, che ha respinto le ipotesi di un cambiamento nella politica di remunerazione: “Alla luce delle voci infondate che circolano sul mercato, ribadisco la mia proposta al Consiglio di Amministrazione esattamente come precedentemente comunicato. Azimut Holding non è soggetta a vigilanza prudenziale e pertanto non può essere obbligata a rivedere il proprio quadro di dividendi e buyback. Tali decisioni spettano esclusivamente ai nostri azionisti tramite voto a maggioranza in assemblea generale”, ha dichiarato Giuliani.

Il presidente ha poi definito “irrazionali” i movimenti del titolo e ha annunciato di voler aumentare personalmente la propria partecipazione nel gruppo: “Ai livelli attuali, Azimut offre un’ottima opportunità per acquistare o rafforzare le posizioni. Ho già dato istruzioni per aumentare il mio investimento in azioni Azimut di diversi milioni di euro nei prossimi giorni”. Per quanto riguarda gli altri titoli, in calo anche Brunello Cucinelli (-3,16% a 90,68 euro), Recordati (-2,53% a 52,10 euro) e Campari (-2,06% a 5,812 euro). (di Andrea Persili)

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